L’arrivo di agosto segna per milioni di pensionati italiani il momento di ricevere la pensione INPS, con il cedolino già disponibile online per verificare importi, rivalutazioni e trattenute fiscali.

Il pagamento è confermato per venerdì 1° agosto, primo giorno bancabile del mese, sia per chi riceve l’accredito su conto corrente bancario o postale, sia per chi ritira in contanti presso gli sportelli postali.

Date di pagamento: accrediti e ritiro in contanti

Le pensioni INPS di agosto 2025 saranno erogate a partire dal 1° agosto per i titolari di conti correnti postali o bancari. Per chi preferisce il ritiro in contanti, l’INPS ha confermato che il pagamento è possibile solo per importi netti fino a 1.000 euro. Per somme superiori, è obbligatorio comunicare all’INPS le coordinate bancarie o postali attraverso il servizio online “Cambiare le coordinate di accredito della pensione”, accessibile sul portale ufficiale con credenziali SPID, CIE o CNS.

Per evitare affollamenti agli sportelli postali, il ritiro in contanti seguirà un calendario scaglionato in base all’iniziale del cognome:

  • Venerdì 1 agosto: A-C
  • Sabato 2 agosto (mattina): D-F
  • Lunedì 4 agosto: G-L
  • Martedì 5 agosto: M-O
  • Mercoledì 6 agosto: P-R
  • Giovedì 7 agosto: S-Z

Questo sistema, ormai consolidato, garantisce un accesso ordinato agli sportelli, riducendo i tempi di attesa per i pensionati.

Cedolino online: come verificare l’importo della pensione

Il cedolino della pensione di agosto 2025 è già disponibile sul portale INPS, un documento indispensabile per i pensionati che desiderano controllare l’importo erogato e comprendere eventuali variazioni. Per accedere, è sufficiente seguire questi passaggi:

  • Visitare il sito www.inps.it e autenticarsi con SPID, CIE o CNS.
  • Accedere al “Fascicolo previdenziale del cittadino” dalla sezione “Prestazioni” > “Pensioni”.
  • Visualizzare o scaricare il cedolino in formato PDF tramite il servizio “Cedolino pensione e servizi collegati”.

In alternativa, i pensionati possono utilizzare l’app INPS Mobile, disponibile per smartphone e tablet, per una consultazione più rapida. Il cedolino riporta dettagli su rivalutazioni, trattenute fiscali e conguagli, offrendo trasparenza su ogni voce che incide sull’importo netto percepito.

Rivalutazioni pensioni 2025: gli importi aggiornati

Le pensioni di agosto 2025 riflettono le rivalutazioni applicate a inizio anno, come stabilito dalla Legge di Bilancio 2025 e dal decreto del 15 novembre 2024. L’indice provvisorio di rivalutazione per il 2025 è fissato allo 0,8%, calcolato in base all’inflazione per adeguare gli importi al costo della vita. Questo incremento è applicato in modo differenziato per fasce di reddito:

  • 100% dell’indice (0,8%) per pensioni fino a 4 volte il minimo INPS (circa 2.394,44 euro lordi mensili).
  • 90% (0,72%) per pensioni tra 4 e 5 volte il minimo.
  • 75% (0,6%) per pensioni oltre 5 volte il minimo.

Le principali soglie aggiornate per il 2025 includono:

  • Trattamento minimo: 616,67 euro mensili.
  • Pensione di invalidità civile: 335,64 euro, con possibile maggiorazione fino a 343,66 euro.
  • Assegno sociale: 538,68 euro mensili.

Le prestazioni di accompagnamento alla pensione, come APE sociale, assegni straordinari o isopensione, non beneficiano della rivalutazione, poiché non considerate pensioni vere e proprie. Queste cifre, già recepite nei cedolini precedenti, determinano l’importo base di agosto, soggetto a eventuali variazioni fiscali.

Rimborsi e trattenute fiscali: cosa aspettarsi ad agosto

Il cedolino di agosto 2025 potrebbe includere rimborsi IRPEF o trattenute fiscali legate alla dichiarazione dei redditi (modello 730/2025). I pensionati che hanno indicato l’INPS come sostituto d’imposta vedranno applicati direttamente sul cedolino i crediti o i debiti fiscali, secondo un calendario preciso:

  • Modelli 730 presentati entro il 20 giugno: rimborso da agosto.
  • Tra 21 giugno e 15 luglio: rimborso da settembre.
  • Tra 16 luglio e 31 agosto: rimborso da ottobre.
  • Entro il 30 settembre: rimborso da novembre.

In caso di debito IRPEF, l’INPS può recuperare l’importo in un’unica soluzione o rateizzarlo fino a un massimo di 11 mesi, a seconda dell’entità del debito. Le trattenute possono riguardare:

  • Ritenute ordinarie: saldo IRPEF 2024, primo acconto IRPEF 2025, addizionali regionali e comunali.
  • Conguagli a debito: derivanti da redditi non soggetti a ritenuta, detrazioni errate, variazioni nei carichi familiari non comunicate o bonus non spettanti.

Le addizionali regionali e comunali relative al 2024 sono distribuite in 11 rate da gennaio a novembre 2025 e certificate nella Certificazione Unica 2025. Le prestazioni esenti, come pensioni di invalidità civile, assegni sociali o pensioni per vittime del terrorismo, non subiscono trattenute fiscali.

Come gestire variazioni e anomalie

Se il cedolino di agosto mostra variazioni inaspettate, i pensionati possono verificare le motivazioni nel dettaglio del documento online. Tra le cause più comuni:

  • Conguagli da rinnovo: regolazioni relative alle pensioni erogate nel 2024;
  • Errori nei dati reddituali: mancata comunicazione di variazioni nei carichi familiari o altri redditi;
  • Trattenute fiscali: applicazione di acconti o saldi IRPEF non previsti.

Per chiarimenti, è possibile contattare il numero verde INPS 803.164 (gratuito da rete fissa) o 06.164.164 (da rete mobile, con tariffa del gestore). In alternativa, i patronati offrono assistenza gratuita per verificare il cedolino e gestire eventuali anomalie.

Strumenti digitali per i pensionati

L’INPS continua a promuovere l’uso dei servizi digitali per semplificare l’accesso alle informazioni. Oltre al cedolino, i pensionati possono consultare il Fascicolo previdenziale del cittadino per monitorare la storia dei pagamenti e verificare lo stato di eventuali domande, come quelle per l’Assegno unico o altre prestazioni collegate al reddito. La dichiarazione reddituale (modello RED 2025), obbligatoria per chi riceve prestazioni legate al reddito, può essere presentata online tramite il servizio “RED Precompilato” o tramite CAF e patronati.