Entra a “gamba tesa” la Lega Nazionale per le Difesa del Cane, dopo che nel presepe vivente di Ruvo di Puglia (BA) ignoti hanno fatto entrare alcuni cani causando l’uccisione di conigli e galline. Senza animali, dunque, ma per morso letale che sarebbe stato provocato dall’uomo. I corpi di ventuno galline e di cinque conigli, infatti, sono stati recuperati dai tecnici dell’ASL chiamati sul posto dopo l’incredibile scoperta.

Un fatto unanimemente condannato ma, secondo gli animalisti, non può passare come una “bravata inaccettabile”.

Siamo ancora a questo punto – afferma la Lega Difesa del Cane – uccidere un animale è un atto sopra le righe. Sconcerta che si parli di “folle gesto”, senza ricordare che è un reato“. Non solo. Si passa sopra, nel descrivere la cronaca del fatto, che per inscenare un presunto atto predatorio, ignoti abbiano inserito nel presepe dei cani randagi.

Bene! Colpo di maestro: randagismo come dato di fatto, come consuetudine. Non un cenno ad una cultura del disprezzo della vita, alla cultura dell’abbandono e del tanto sono bestie. C’è un piccolo particolare da considerare; i colpevoli dell’accaduto sono gli uomini e non gli animali”.

Per gli animalisti il gesto è pari a quello dei “bravi” manzoniani, che venivano spediti dal padrone a minacciare gli indifesi. Le bravate, dunque, sono atti intimidatori e come tali, come atti di violenza, vanno pubblicamente condannati e prevenuti. “Diversamente, i media del “massì sono ragazzate”, diventano complici della barbarie mediatica”.

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