Un episodio di violenza sconvolge una scuola media dell’hinterland milanese, riaccendendo il dibattito sulla sicurezza degli insegnanti e il rispetto delle regole nelle aule scolastiche. Il protagonista, purtroppo vittima, è Sergio Orlandi, 60 anni, noto trombettista jazz ed ex prima tromba dell’Orchestra Rai di Milano, che da anni insegna musica nelle scuole medie. Il suo aggressore è un alunno di 14 anni, già ripetente, noto tra i docenti per il comportamento problematico.

La minaccia in classe

Tutto ha inizio in classe, durante una normale lezione. Il ragazzo disturba e viene ripreso dall’insegnante: «Fai silenzio, per favore. Altrimenti, per cortesia, ti chiedo di uscire». La risposta del giovane è immediata e minacciosa: «Se ti trovo fuori, per te sono guai». La scuola, pur riconoscendo la gravità della situazione, decide di non adottare provvedimenti immediati, sperando in un miglioramento del comportamento dell’alunno. Anche il professor Orlandi sceglie di non sporgere denuncia, cercando di mantenere aperto un dialogo con lo studente.

L’aggressione fuori dalla scuola

Ma la tensione non si dissolve. Due mesi dopo, l’incontro fuori dalla scuola sfocia in un’aggressione brutale. È la notte tra il 28 febbraio e il 1° marzo, nella piazza centrale del paese. Il professore, rientrando da un’esibizione, si ferma davanti a un bar, dove riconosce il suo alunno. I due si incrociano con lo sguardo, ma Orlandi non immagina che di lì a poco si troverà sotto attacco. Il ragazzo, accompagnato da un amico più grande, lo raggiunge mentre sta salendo in auto. Dopo aver abbassato il finestrino per un saluto, si ritrova con la portiera spalancata e una pioggia di pugni in faccia.

Il musicista, sorpreso e terrorizzato, riesce a rimettere in moto e a fuggire, ma l’aggressione gli lascia il segno: frattura composta di setto nasale e mascella, venti giorni di prognosi, lividi e dolori diffusi. «Sembrava non finisse mai. Pensavo solo a fuggire», racconta Orlandi. Ora il docente si dice spaventato all’idea di tornare a scuola e incontrare di nuovo il suo aggressore. «Sto malissimo se ci penso, se penso all’idea di incrociare di nuovo quello sguardo, a scuola o in paese».

Quali provvedimenti verranno presi?

L’episodio ha sollevato una forte indignazione e interrogativi sulla gestione disciplinare nelle scuole. La denuncia ai carabinieri è stata presentata, ma resta l’incertezza su quali provvedimenti verranno presi, sia dalla magistratura che dall’istituto scolastico.

 Un problema da affrontare subito

Questo caso mette in luce un problema crescente: il rispetto dell’autorità e la sicurezza degli insegnanti nelle scuole italiane. Se un professore non si sente più al sicuro nel proprio ambiente di lavoro, quali strumenti devono essere adottati per garantire che episodi simili non si ripetano? La risposta a questa domanda è urgente, non solo per il professor Orlandi, ma per l’intero sistema scolastico.