Nonostante le parole rassicuranti di Putin, l’industria bellica russa accelera. L’Europa si mobilita: piani segreti, leva su base volontaria e nuove misure militari in Francia e Germania.

“È ridicolo pensare che la Russia voglia conquistare il resto dell’Europa”. Con queste parole Vladimir Putin ha cercato di rassicurare l’Occidente durante una recente visita in Kirghizistan. Tuttavia, dietro la facciata di ottimismo, le preoccupazioni internazionali aumentano.

Il conflitto in Ucraina prosegue, le armi continuano a uscire dalle fabbriche russe a un ritmo che gli esperti definiscono “allarmante” e i leader europei non si fidano più delle sole dichiarazioni. Berlino e Parigi si preparano a scenari futuri che fino a qualche anno fa sarebbero sembrati inimmaginabili: un attacco diretto della Russia contro paesi NATO.
Putin, da un lato, si è detto disponibile a trattare. Ha definito il piano di pace per l’Ucraina “una possibile base per futuri accordi”. Ma, dall’altro, ha ribadito un avvertimento chiaro: “Se le forze ucraine lasciano i territori occupati, allora interromperemo le operazioni militari. Se non lo fanno, li otterremo con mezzi militari”.

L’Europa si organizza in vista di un possibile conflitto

Questa ambivalenza tra dichiarazioni distensive e minacce ha acceso tutti i segnali d’allarme nei comandi militari europei. La Germania, in particolare, ha lanciato un piano di rafforzamento delle forze armate che prevede una valutazione medica obbligatoria per tutti i giovani diciottenni. Secondo le stime del governo tedesco, servono almeno 80.000 soldati professionisti in più per raggiungere l’obiettivo fissato dalla NATO di 260.000 effettivi. Al momento, Berlino esclude il ritorno alla leva obbligatoria, ma punta su un reclutamento volontario, accompagnato da incentivi e maggiore visibilità del servizio militare.

Parallelamente, è stato redatto un piano di guerra segreto di 1.200 pagine, frutto di due anni di lavoro da parte di alti funzionari tedeschi. Il documento descrive come la Germania dovrebbe reagire in caso di attacco russo, e stima che sarebbero necessari circa 800.000 soldati tra truppe tedesche, statunitensi e di altri paesi NATO per difendere il fronte.
Il piano individua nel 2029 l’anno in cui la Russia potrebbe essere pronta – e disposta – ad attaccare direttamente un membro dell’Alleanza Atlantica.

Anche la Francia corre ai ripari

In Francia, il presidente Emmanuel Macron ha annunciato un progetto simile. Il governo francese intende reintrodurre una forma limitata di servizio militare volontario, della durata di dieci mesi. Ai partecipanti verrà offerto un compenso fino a 10.000 euro. L’obiettivo è aumentare il numero dei riservisti di 50.000 unità all’anno, rafforzando la preparazione difensiva del Paese e la capacità di risposta rapida a eventuali emergenze.

La posizione della NATO e il ruolo degli Stati Uniti

Oltre Atlantico, anche Washington ha intensificato la pressione diplomatica. Gli Stati Uniti hanno rilanciato l’iniziativa per mettere fine al conflitto in Ucraina, proponendo un piano che includa negoziati diretti con Mosca e Kiev. Tuttavia, i funzionari dell’esercito americano avvertono i diplomatici occidentali: l’attuale ritmo della produzione militare russa non si ferma. Al contrario, sembra accelerare, aumentando la possibilità di un’escalation su scala globale. Secondo Washington, fermare il conflitto – anche solo con un cessate il fuoco – potrebbe non bloccare l’industria bellica russa, ma ridurrebbe il rischio che il Cremlino possa scagliarsi contro altri paesi europei.

La condizione sul campo: tra parole e realtà

Putin, nelle sue dichiarazioni, ha illustrato i successi militari ottenuti sul campo. Ha detto che le forze russe hanno accerchiato le truppe ucraine a Pokrovsk e Myrnohrad – nominandole con i termini russi “Krasnoarmeysk” e “Dimitrov” – definendole come le battaglie più strategicamente rilevanti nella regione di Donetsk. Ha anche rivendicato progressi a Vovchansk, Siversk e nella zona logistica di Guliaipole. “L’offensiva russa è praticamente impossibile da fermare, quindi c’è poco da fare”, ha dichiarato.

Ma l’Ucraina smentisce completamente. Kiev afferma che le sue forze non sono accerchiate e che continuano a resistere all’avanzata russa, nonostante le difficoltà. Sul campo, la Russia avrebbe ottenuto modesti ma costanti progressi nell’est del Paese, approfittando della superiorità numerica e dell’equipaggiamento.

Donald Trump e Vladymyr Zelensky

Donald Trump e Vladymyr Zelensky

Curiosità – Lo sapevi che…?

  • L’attuale conflitto in Ucraina è il primo in Europa a coinvolgere centinaia di migliaia di soldati in trincea dal 1945.
  • La Germania ha sospeso la leva obbligatoria nel 2011, ma oggi valuta un ritorno parziale su base volontaria.
  • Secondo analisti militari, la Russia ha raddoppiato la produzione di munizioni e missili negli ultimi due anni.
  • L’esercito tedesco prevede scenari bellici già a partire dal 2026, con picco di rischio nel 2029.
  • Il piano francese di servizio militare volontario punta anche all’educazione civica e alla coesione sociale.

FAQ – Domande frequenti

  • Putin ha davvero detto che non attaccherà l’Europa?
Sì. Durante una visita in Kirghizistan, ha definito “ridicola” l’idea che la Russia voglia invadere altri paesi europei.
  • La Russia ha accettato un piano di pace?
Putin ha detto che il piano dell’Ucraina potrebbe essere una “base per futuri accordi”, ma ha posto condizioni ritenute inaccettabili da Kyiv.
  • Cosa prevede il piano militare segreto della Germania?
Descrive la risposta tedesca a un eventuale attacco russo. Prevede il coinvolgimento di 800.000 soldati della NATO.
  • La leva militare sta tornando in Europa?
Non in forma obbligatoria per ora, ma Francia e Germania stanno puntando su programmi volontari con incentivi economici.
  • Quanto territorio ucraino è oggi occupato dalla Russia?
Circa il 20% del territorio, secondo le stime ufficiali.