Vladimir Putin, presidente della Russia, ha affermato: “Notiamo che l’attuale situazione internazionale è caratterizzata da una crescente instabilità. In diverse regioni stanno emergendo nuove tensioni e il peso dei conflitti sta aumentando. I popoli di molti Paesi stanno vivendo le drammatiche conseguenze dei colpi di stato organizzato dall’esterno”.

Putin, salutando i partecipanti all’11° incontro internazionale degli alti rappresentanti della sicurezza, ha spiegato che l’instabilità è correlata al desiderio di singoli Stati e organizzazioni “di preservare, mantenere il proprio dominio, imporre le proprie regole, ignorando completamente la sovranità, gli interessi nazionali e le tradizioni di altri stati”. Ovviamente, Putin non fa rientrare tra questi “singoli Stati” la Russia che ha invaso un altro Paese e ha scatenato una guerra, ridimensionandola ai propri connazionali con il termine di “operazione militare speciale“.

“La Russia ha numerosi alleati”

Putin ha poi tenuto a precisare che la Russia ha a cuore i suoi legami di amicizia con molti Paesi ed è intenzionata a promuovere queste relazioni: “Apprezziamo il fatto che la Russia ha numerosi alleati e partner in tutte le regioni e i continenti. Abbiamo sinceramente a cuore i legami storicamente forti, amichevoli e di vera fiducia con i Paesi asiatici, africani e latinoamericani. E continueremo a promuoverli”. Senza, naturalmente, menzionare, invece, tutti quei legami corrotti dall’invasione in Ucraina e le relative e pesanti sanzioni, raccontando la realtà che gli fa più comodo.

“Nuove azioni militari in Russia”

Cresce, però, l’instabilità nelle regioni russe al confine con l’Ucraina. Il segretario del Consiglio nazionale di sicurezza e difesa ucraino Oleksiy Danilov ha parlato in tv di nuove azioni in tre aree russe, dopo quelli che Mosca ha definito operazioni di sabotatori nella regione di Belgorod: “Ci saranno dei passi avanti in altre regioni di confine della Russia finché il regime criminale di Putin non porrà fine alla sua guerra contro l’Ucraina. I russi non si sentiranno al sicuro in nessun angolo della Federazione. Bryansk, Kursk, Voronezh e altre regioni non possono essere sicure, dato il numero di cittadini russi che sono contro il regime”. Chissà quanto reggerà la narrazione del Cremlino sui terroristi… la guerra ormai sta arrivando anche in Russia.

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