Un morso di un cane può costare molto caro. Ben 90.000 euro così come stabilito dal Tribunale Civile di Trento per il quale a risponderne dei danni è il proprietario.

Un cane di grossa taglia tenuto al guinzaglio ma senza museruola che ha morso alla mano una donna. I sanitari dovettoro apportare trenta punti di sutura.

Sul caso, esaminato a Sentenza emessa dalla dott.ssa Annalisa Gasparre, redattrice della rivista giuridica “Persona e Danno” ed esperta di diritti animali, si era dovuta altresì vagliare la versione fornita  dal proprietario dell’animale non coincidente, però, con quella fornita sia dalla vittima che dai testimoni. Un fatto, quest’ultimo, che ha ovviamente pesato sull’esito del contenzioso ma sul quale il Tribunale ha voluto rimarcare come del fatto lesivo deve rispondere il solo convenuto. Questo sia per l’incontestata relazione d’uso con il cane (potendosi questa ravvisare anche per il solo fatto di avere l’animale presso di sé, anche senza trarne utilità economica), sia perché nella circostanza il convenuto, avendo la custodia del cane e, quindi, essendo nelle condizioni di esercitare sullo stesso un effettivo potere di governo, era tenuto ad attivarsi per evitare danni a terzi.

Nello specifico il morso del cane aveva procurato una “lesione incompleta (in un caso parcellare) di due tendini (uno estensore, l’altro flessore) del primo dito della mano sinistra”, che ha poi determinava, con “lo sviluppo di complicanze tardive”, la “perdita di parte della funzione di opposizione del primo dito”.

Alla donna è stata così riconosciuta un’invalidità permanente al 23% e il risarcimento del danno cui è tenuto il responsabile supera i 90 mila euro.

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