E’ successo la domenica di Pasqua, secondo quanto racconta il quotidiano La Repubblica. Due esponenti del clan dei Casamonica entrano in un bar della periferia sud-est di Roma e picchiano una donna disabile che aveva osato richiamarli e il proprietario del bar che non li aveva serviti per primi.

“Qui comandiamo noi e se non fai quello che diciamo, ti ammazziamo”. E’ questo il messaggio del gesto dei due. Antonio Casamonica e il cugino Alfredo Di Silvio sarebbero entrati al bar per comprare le sigarette pretendendo di essere serviti subito. Il barista, un ragazzo romeno, non se ne accorge e Antonio Casamonica sbotta: “Questi romeni di merda non li sopporto proprio”.

Una donna disabile “osa” riprendere i due che non possono sopportare l’affronto. Cominciano a picchiarla e frustarla con una cinta tra l’indifferenza e la paura di tutti i clienti presenti. Le prendono il telefono e glielo scagliano contro dicendole “Se chiami la polizia ti ammazziamo”.

Trenta giorni di prognosi per la donna e otto per il barista. Che però denunciano l’aggressione. Atto inaccettabile per il clan. Il nonno dei fratelli Di Silvio, condannato per sequestro di persona e lesioni, si presenta al bar per pretendere il ritiro immediato delle accuse, pena la morte. Il barista terrorizzato non apre il locale per un paio di giorni. Ma la moglie non ci sta perché quel bar è il loro lavoro. La coppia ha scelto quindi di riaprire nonostante la paura.