Un regista televisivo è stato trovato morto ieri, giovedì 23 settembre, nel suo appartamento in zona Clodio a Roma, nel quartiere Prati.
Il corpo dell’uomo, Massimo Manni di 61 anni, è stato scoperto da un familiare con cui aveva un appuntamento a cui non si è presentato. Nell’abitazione sono state trovate tracce di sangue e per chiarire le cause del decesso il pm di turno Francesco Saverio Musolino, che ha aperto un fascicolo per l’ipotesi di omicidio, ha disposto l’autopsia.
L’uomo era a terra in camera da letto. Indaga il commissariato Prati. Al momento non si esclude alcuna ipotesi, compreso l’omicidio. Infatti, le tracce di sangue sul cadavere potrebbero essere compatibili con un’aggressione o una caduta.
Tuttavia, secondo la sorella, Valeria Manni, come detto all’Agi, è probabile che il fratello sia «caduto e si è rotto la testa dopo un infarto. Siamo stati fino alle 2 di notte. Faranno l’autopsia e ne sapremo di più, ma assolutamente non e’ un omicidio. L’esame autoptico si fa come prassi. Siamo senza parole».
Si è appreso che nessun biglietto è stato trovato nella casa di Massimo Manni, originario di Frascati. La morte del 61enne, che presentava due ferite, è stata definita «sospetta» da chi indaga. La porta di ingresso dell’abitazione è stata aperta dai vigili del fuoco ed era senza mandate. La salma è stata affidata all’autorità giudiziaria.
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