• A Roma un gruppo di persone è entrato in un negozio senza le mascherine.
  • Il titolare è stato insultato e minacciato perché aveva chiesto di indossarle.
  • Dopo la chiusura, il gruppo ha aggredito il titolare e il resto della sua famiglia.

A Roma, lo scorso 23 giugno, un gruppo di persone è entrato senza indossare le mascherine previste dalla normativa anti Covid-19, in un negozio di elettronica in Circonvallazione Gianicolense, di proprietà di un cinese di 33 anni.

Il titolare, in quel momento in compagnia della moglie e dei figli di 3 e 7 anni, ha invitato i clienti ad indossare le mascherine. Il gruppo ha rifiutato e ne è scaturita una discussione con insulti e minacce ai danni del titolare.

Dopo pochi minuti, la comitiva si è allontanata dal negozio senza creare ulteriori problemi, ma alla chiusura dell’esercizio, quando il negoziante con la famiglia è andata a recuperare la sua auto in piazzale Flavio Biondo, è stato nuovamente affrontato, prima da una donna, spalleggiata dagli altri membri del gruppo, intenzionata a vendicarsi del presunto torto subìto nel negozio.

La moglie del cinese ha fatto salire in auto i loro figli per risparmiarli dalla furia dei loro aggressori che, nonostante la loro presenza, hanno cominciato comunque a colpire la carrozzeria. Il marito è stato minacciato con un taglierino ed è stato costretto dal branco a consegnare uno smartwatch e gli auricolari del telefono dopo essere stato picchiato, riportando la frattura delle ossa nasali con una prognosi di 30 giorni.

La vicenda è stata subito denunciata ai Carabinieri della Stazione Roma Porta Portese che sono riusciti a ricostruire tutte le fasi dell’aggressione e a dare un nome e un volto ai colpevoli.

I carabinieri hanno arrestato 3 persone: un romano di 44 anni, una donna di 30 anni, originaria di Avellino, a Roma senza fissa dimora, un afgano di 30 anni, accusati di rapina in concorso, lesioni personali e porto abusivo di armi. Ricercata una quarta persona.

Articoli correlati