Vitaly Robertus, vicepresidente della società russa di petrolio e gas Lukoil, morto ieri, mercoledì 13 marzo, si sarebbe tolto la vita.
Stando a quanto riportato in Russia, Robertus, poco prima della sua morte, si sarebbe lamentato di non sentirsi bene e ha chiesto delle pillole per il mal di testa, dopodiché si è chiuso nel suo ufficio.
Una fonte su Telegram dice: “Non è uscito per diverse ore, Robertus non ha risposto al telefono. I dipendenti hanno deciso di entrare nel suo ufficio e hanno trovato il suo corpo. Il top manager si è suicidato ed è morto di asfissia. Aveva lavorato in azienda per circa 30 anni”.
Nello specifico, Robertus sarebbe stato trovato morto impiccato nel bagno del suo ufficio.
La nota di Lukoil
Il colosso petrolifero, in una nota, ha comunicato che Vitaly Robertus “è morto improvvisamente all’età di 54 anni”. “In oltre 30 anni di lavoro ha conquistato il rispetto dei suoi colleghi non solo nell’azienda, ma anche nell’intero settore e ricevuto premi statali e dipartimentali per il suo successo nello sviluppo del complesso domestico di combustibili ed energia. Nella nostra memoria rimarrà un leader di talento, una persona versatile e un compagno comprensivo”.
Le altre morti legate a Lukoil
Si tratta del quarto dirigente di alto livello della Lukoil a morire dall’inizio dell’invasione su vasta scala dell’Ucraina da parte della Russia.
Nell’ottobre 2023, Lukoil aveva dichiarato che il presidente del consiglio Vladimir Nekrasov era morto per insufficienza cardiaca all’età di 66 anni. Poi, l’ex alto dirigente della Lukoil, Alexander Subbotin, è stato trovato morto nel maggio 2022 mentre nel settembre dello stesso anno i media statali avevano riferito che il presidente Ravil Maganov era morto dopo essere caduto dalla finestra di un ospedale a Mosca.
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