Sergej Lavrov, ministro degli Esteri del Cremlino, in conferenza stampa, ha annunciato che la Russia non estenderà l’accordo sul grano ucraino perché “non vede alcuna ragione” per farlo, lamentando che “viene usato solo per uso commerciale” e non arriva ai Paesi dell’Africa “che ne hanno veramente bisogno”.
Secondo Lavrov, infatti, delle 2,5 milioni di tonnellate di grano ucraino esportate dall’inizio dell’iniziativa del Mar Nero, l’UE ne ha ottenuto circa il 40%, la Cina il 24% e la Turchia il 10%.
“Russia più forte dopo la ribellione della Wagner”
Inoltre, la Russia sarà “più forte” della ribellione della brigata Wagner, dopo il tentativo di golpe da parte del gruppo paramilitare di Prigozhin (che adesso si trova in Bielorussia): “La Russia ha sempre superato tutti i suoi problemi… ne esce sempre più forte. Sarà così anche questa volta. Questo processo è già iniziato”, ha detto. Comunque sia, la presenza della Wagner in Africa “è regolata da contratti”.
Lavrov ha anche espresso “seri dubbi sull’adeguatezza di molti leader occidentali”, sottolineando che Mosca intende spingere per un’espansione del Consiglio di Sicurezza dell’ONU a Paesi di Africa, Asia e America Latina (perché ovviamente lì ci sono governi amici di Mosca).
Il ministro degli Esteri ha pure annunciato che in Bielorussia sarà presto attivato una nuova batteria di sistemi antimissili S-400.
Poi, sulla vicenda dei bambini ucraini deportati in Russia, uno degli argomenti della missione diplomatica del Vaticano, Lavrov ha detto che Mosca aprirà un’inchiesta per “cercare la verità”.
Lavrov ha poi sostenuto che “ad essere onesti, non vedo la necessità della stessa quantità di contatti diplomatici che esisteva in tempi normali, prima che l’Occidente ci dichiarasse guerra per mano del regime nazista ucraino”, facendo riferimento alle relazioni con i Paesi occidentali.
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