A Ravenna, poco prima delle 7 di stamattina, una donna, Giulia Lavatura, si è lanciata dal nono piano di un palazzo, portando con sé la figlia di 6 anni, Wendy, e il cane. La bambina e l’animale sono morti sul colpo, mentre la donna è rimasta viva ed è ricoverata in gravi condizioni all’Ospedale Bufalini di Cesena. All’interno dell’appartamento si trovava il marito che non si era accorto di nulla.

Una vicina ha udito la bambina gridare che implorava la madre 41enne di non farlo.

La facciata dell’edificio è cinturata da una impalcatura dei lavori del Superbonus al 110%. Il tonfo della caduta è stato udito dal palazzo di fronte. A scoprire i corpi e dare l’allarme, gli operai al lavoro nel cantiere.

Il post su Facebook

La donna ha motivato il suo gesto su Facebook: “Perché ho dovuto farlo? Padre violento e aggressivo. Nessuno me lo tiene lontano. Mi perseguita”, scrive.

“Non lo voglio vedere, non voglio frequentarlo. Non mi sembra di chiedere tanto. Niente ordinanza restrittiva, perché non ho video delle brutte violenze domestiche. Inutile questura, ero incinta, nemmeno questo per tutelarmi”.

Poi, l’attacco alla famiglia del padre della bambina: “Il natale 2023 della mia bimba di 6 anni: ‘Sto nonno orripilante, che ci urla contro di continuo, spaventandoci e la nonna demente, che la tiene al camino a prendere gli spruzzi bollenti in faccia. Non parliamo di come trattano (e hanno trattato a febbraio 2018) la mia barboncina. Vergognatevi”.

E ancora: “Davide mi dispiace, non mi aiuti a tenerlo lontano. Te l’ho chiesto mille volte. Non proteggi la tua famiglia”.

Si è appreso che la donna era seguita da una decina di anni dal centro di salute mentale della città romagnola e aveva subìto alcuni TSO per patologie psichiatriche. Non risultano, comunque, denunce da lei presentate né tensioni domestiche.

La 41enne, non in pericolo di vita, è stata arrestata pr omicidio. Il pm Stefano Stargiotti ha aperto un fascicolo per omicidio pluriaggravato e uccisione di animali.