L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha chiesto ufficialmente alla Cina  informazioni dettagliate sull’aumento delle malattie respiratorie e sui cluster di polmonite segnalati nei bambini, raccomandando alla popolazione cinese “di seguire le misure per ridurre il rischio di malattie respiratorie, che comprendono la vaccinazione raccomandata, il tenersi a distanza dalle persone malate, il rimanere a casa quando si è ammalati, il sottoporsi a esami e cure mediche se necessario, l’indossare maschere se necessario, il garantire una buona ventilazione e il lavarsi regolarmente le mani”. Così si legge sul sito dell’OMS.

In effetti, a metà novembre, la Commissione nazionale cinese ha riportato un aumento dell’incidenza delle malattie respiratorie in Cina, soprattutto nel nord del Paese.

L’OMS ha spiegato che “non è chiaro se questi siano associati all’aumento generale delle infezioni respiratorie precedentemente segnalato dalle autorità cinesi o se si tratti di eventi separati”. L’organizzazione ha, inoltre, richiesto ulteriori informazioni “sulle recenti tendenze nella circolazione di agenti patogeni noti, tra cui l’influenza, la SARS-CoV-2, l’RSV e il mycoplasma pneumoniae, e sull’attuale onere per i sistemi sanitari. L’OMS è anche in contatto con medici e scienziati attraverso le nostre partnership tecniche e le reti esistenti in Cina”.

Roberto Burioni, virologo, su X ha scritto: “ho fatto l’errore di fidarmi – titubante – dei cinesi a inizio 2020, non lo ripeterò questa volta”, pubblicando un documento in cui si parla di piccoli pazienti in ospedale a Pechino che non tossiscono, hanno febbre alta e sviluppano noduli polmonari. E ha aggiunto “le comuni infezioni virali dell’infanzia non causano polmoniti o ‘noduli polmonari'”. Infine, “ignorate gli ‘esperti’. Non si sa nulla”.

Infine, il noto infettivologo Matteo Bassetti, sempre su X, ha scritto: “dal punto di vista sanitario e scientifico della Cina non si fida più nessuno. I casi di polmonite nei bambini non vanno sottovalutati. È determinante non commettere gli stessi errori del passato. Bisogna che la Cina renda subito trasparenti tutti i dati, compresi i campioni e respiratori e di altri tessuti, all’OMS. Errare humanum est, perseverare autem diabolicum”.

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