Nelle prossime ore la Terra sarà investita da un fenomeno raro e spettacolare, ma anche potenzialmente pericoloso: una “tempesta solare cannibale”. Tra l’11 e il 13 novembre 2025, il nostro pianeta attraverserà un flusso di particelle altamente energetiche originate da due espulsioni di massa coronale (CME) partite dal Sole.

Questi eventi, provocati da brillamenti solari di classe X — i più potenti della scala — stanno generando una nube di plasma e campi magnetici che si sta dirigendo verso la Terra. Le due CME si stanno fondendo in una sola struttura molto più densa e instabile, definita in gergo scientifico “CME cannibale”. Secondo gli esperti, questa fusione potrebbe causare una tempesta geomagnetica intensa, forse visibile anche dall’Italia sotto forma di aurora boreale.

Due brillamenti solari tra i più potenti mai registrati

Il fenomeno ha origine da due brillamenti solari estremamente energetici, entrambi generati dalla macchia solare AR 4274, considerata una delle più instabili degli ultimi anni. Il primo evento, di classe X1.8, è stato osservato il 9 novembre alle 07:33 (ora italiana). Il secondo, di classe X1.2, è avvenuto il 10 novembre alle 10:22.

Le CME hanno viaggiato nello spazio a velocità differenti fino a 20.000 km al secondo, e proprio questa differenza ha causato la loro fusione: la seconda, più veloce, ha raggiunto e inglobato la prima, generando una struttura magnetica molto più ampia e complessa.

Cos’è una “CME cannibale” e perché preoccupa gli scienziati

Una CME cannibale si verifica quando due espulsioni di plasma solare si fondono durante la loro propagazione nello spazio. L’effetto finale è la creazione di una nube magnetica più densa e caotica, con una maggiore capacità di interazione con il campo magnetico terrestre.

Come spiega la NASA, queste formazioni aumentano sia l’intensità che la durata delle tempeste geomagnetiche. La NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration) prevede una tempesta di categoria G3 (forte), ma non è escluso un picco G4 (acuto), con effetti significativi sulla tecnologia terrestre.

I rischi per le infrastrutture e i sistemi tecnologici

Nonostante il fascino dell’aurora boreale, le tempeste geomagnetiche possono avere conseguenze gravi in un mondo sempre più digitale e interconnesso:

  • Blackout elettrici per sovraccarichi sulle reti
  • Malfunzionamenti nei satelliti e nelle comunicazioni GPS
  • Interferenze radio e perdita di segnale in alta frequenza
  • Rischi per astronauti e missioni spaziali in orbita

Eventi storici come la tempesta di Carrington del 1859 causarono aurore visibili fino ai Caraibi e misero fuori uso il sistema telegrafico dell’epoca. Se un evento simile avvenisse oggi, l’impatto sarebbe ben più drammatico.

Quando e dove sarà visibile l’aurora boreale in Italia

Le aurore polari sono generate dall’interazione tra le particelle cariche del vento solare e gli atomi di ossigeno e azoto dell’alta atmosfera. Questo scontro libera energia sotto forma di luci colorate, che possono estendersi per centinaia di chilometri nel cielo notturno.

Secondo i modelli NOAA, il picco di attività geomagnetica è previsto intorno alle 04:00 del 12 novembre (ora italiana), con un indice Kp superiore a 7 (su una scala di 9). È proprio questo parametro a determinare la visibilità dell’aurora anche a latitudini più basse.

In Italia, le zone con più probabilità di avvistamento sono:

  • Piemonte
  • Lombardia
  • Veneto
  • Friuli-Venezia Giulia
  • Valle d’Aosta

In caso di cieli sereni e basso inquinamento luminoso, potrebbe essere visibile anche in parte del Centro Italia.

Cosa aspettarsi nei prossimi giorni

Secondo le previsioni aggiornate, la fase più intensa della tempesta avverrà tra l’11 e il 12 novembre, ma una coda geomagnetica (livello G1) potrebbe persistere fino al 13 novembre.

Anche se il momento esatto della fusione tra le due CME non è ancora certo, una tempesta geomagnetica è considerata altamente probabile. L’astrofisico Tony Phillips, su Spaceweather.com, conferma che l’attività solare attuale è tra le più elevate del ciclo undecennale.

Lo sapevi che…?

  • La tempesta di Carrington del 1859 è il riferimento storico per le tempeste solari: causò incendi nei telegrafi e aurore a latitudini tropicali.
  • Il picco dell’attività solare avviene circa ogni 11 anni: siamo attualmente nella fase più attiva del ciclo.
  • Un’indice Kp di 9 indica una tempesta estrema: in questo caso, l’aurora può essere visibile anche in Nord Africa.

FAQ – Domande frequenti

Cos’è una CME cannibale?
È la fusione di due espulsioni di massa coronale che genera una nube magnetica più potente e instabile.

Quali rischi comporta per la Terra?
Possibili blackout elettrici, disturbi alle comunicazioni GPS, interferenze radio e danni ai satelliti.

Dove sarà visibile l’aurora boreale?
Nelle regioni del Nord Italia, come Lombardia, Veneto, Friuli, Piemonte e Valle d’Aosta.

Quando avverrà il picco?
Tra le 03:00 e le 05:00 del 12 novembre 2025, con un indice Kp ≥ 7.

È pericoloso per la salute?
No, l’aurora boreale è innocua per l’uomo. I rischi riguardano solo le tecnologie.