Come, purtroppo, prevedibile il bilancio delle vittime dei terremoti che hanno colpito il sud della Turchia e il nord della Siria continua a salire di ora in ora.

Il ministro turco della Sanità, Fahrettin Koca, ha comunicato alla stampa che i deceduti sono 1.651 e i feriti 11.191. In totale, secondo quanto riportato dall’emittente britannica Sky News, citando le autorità locali, le vittime turche e siriane sono 2.469. Infatti, le autorità del Governo di Damasco hanno registrato 538 morti, mentre altri 390 sono stati riportati nell’area controllata dai ribelli.

Tuttavia, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), le vittime potrebbero essere fino a otto volte di più di quelle dichiarate fino a questo momento.

Recep Tayyip Erdogan, presidente turco, incontrando la Protezione Civile, ha affermato: “Spero che ci lasceremo alle spalle questi giorni disastrosi. Oggi è il giorno di 85 milioni di cuori in un solo battito. La stagione è l’inverno, il clima è freddo e il terremoto è avvenuto nel cuore della notte, rendendo le cose difficili, ma tutti stanno lavorando sodo e hanno reagito nel modo più veloce possibile”.

Anche l’Italia si sta muovendo per prestare soccorso nelle zone terremotate. Il ministro Guido Crosetto su Twitter ha dichiarato: “Anche la Difesa segue con apprensione i drammatici aggiornamenti sul terremoto che ha colpito Turchia e Siria. La Protezione Civile si è attivata e la Difesa sta mettendo in campo tutte le sue disponibilità di mezzi e personale. Siamo vicini alle popolazioni colpite”.

Si è appreso, infine, che il terremoto di magnitudo 7,8 “è stato registrato in tutto il mondo” ed è anche “l’evento di gran lunga più forte ad avere attivato il Sistema di allertamento maremoto da quando esiste”. Lo ha rivelato all’Ansa Alessandro Amato, sismologo e direttore del Centro Tsunami dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). Inoltre, è stato mille volte più forte rispetto a quello che nel 2016 ha colpito Amatrice e 30 volte più potente di quello che ha devastato l’Irpinia nel 1980.

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