Un bambino israeliano di 9 anni, che vive in Thailandia, è morto sabato scorso, 28 agosto, dopo essere stato punto da una medusa velenosa.

Stando a quanto riportato dai media locali, il bambino e la sua famiglia vivono da diversi anni sull’isola di Ko Pha Ngan, nel sud-est della Thailandia. Sabato scorso la famiglia stava trascorrendo del tempo in spiaggia quando il piccolo è stato punto da una medusa.

Il personale medico ha prestato i primi soccorsi al bambino ma non è riuscito a contrastare il veleno e il piccolo non ce l’ha fatta. Tuttavia, secondo l’emittente pubblica Kan, la vittima non sarebbe stata aiutata in maniera tempestiva ed è stata dichiarata morta in un ospedale del posto.

L’ambasciata israeliana in Thailandia è stata in contatto con il padre del bambino: «Una storia orribile», ha detto un israeliano che vive sull’isola da cinque anni. L’uomo, identificato solo dalla lettera ebraica Nun, ha affermato che il pericolo delle meduse è ben noto e che le spiagge thailandesi segnalano il pericolo.

Inoltre, sulla spiaggia dove è avvenuta la puntura mortale, c’è un’area recintata in riva al mare che ha lo scopo di fornire uno spazio sicuro per i bagnanti, tuttavia molti la ignorano perché lo spazio consentito è scomodo da raggiungere.

Secondo Nun, che non era presente al momento dell’incidente, il bambino era entrato in acqua al di fuori dell’area recintata e stava giocando in un punto poco profondo insieme ad altri coetanei quando, all’improvviso, ha cominciato a urlare, dicendo di essere stato punto. Il bimbo è poi svenuto ed è stato portato in ospedale, quindici minuti dopo.

Nun ha raccontato che l’intera comunità locale di espatriati israeliani che vive sull’isola è scioccata: «Nessuno degli israeliani lascerà entrare un bambino nell’acqua nei prossimi anni. Ci vorrà del tempo prima che si calmino».

Ogni anno, tra luglio e ottobre, c’è il picco in Thailandia di punture delle meduse, anche se non sono sempre fatali.