“Questi potrebbero essere i nostri ultimi giorni, anche le nostre ultime ore”. Così un ufficiale ucraino, sotto assedio a Mariupol, in un video condiviso su Facebook in cui ha chiesto alla comunità internazionale di intervenire per salvari.

Sergei Volyna, comandante della 36ª brigata della marina nazionale ucraina, trincerata nel complesso siderurgico di Azovstal, ha affermato: “Il nemico è dieci volte più numeroso di noi. Chiediamo a tutti i leader mondiali di aiutarci. Chiediamo loro di avviare una procedura di estrazione e di portarci nel territorio di un Paese terzo”.

Stando al comandante Volyna, l’esercito russo ha “il vantaggio nell’aria, nell’artiglieria, nelle forze di terra, nell’equipaggiamento e nei carri armati. Stiamo solo difendendo un punto (la fabbrica Azovstal, n.d.r.) dove oltre ai soldati ci sono anche i civili che sono diventati vittime di questa guerra”.

Anche oggi la Russia ha chiesto la resa agli ultimi difensori di Mariupol così da porre fine alla “insensata resistenza”, garantendo la sopravvivenza. L’ennesimo ultimatum, però, è scaduto.

Il Cremlino, poi, è così convinto di avere il successo ‘in tasca’ che organizzeranno proprio a Mariupol una parata militare il 9 maggio, giorno in cui Mosca celebra l’anniversario della vittoria contro i nazisti nella Seconda guerra mondiale. Lo ha annunciato la vicesindaca nominata dai russi, Viktoria Kalachova, citata dalla Tass. “Avverrà senza alcun dubbio. La popolazione di Mariupol aspetta questo evento”, ha detto alla stampa. Tuttavia, anche se la città portuale assediata è circondata dalle forze russe, non è ancora caduta.

Infine, secondo Oleksandr Motuzyanyk, portavoce del Ministero della Difesa di Kiev, intervistato da RBC-Ucraina, a Mariupol i russi potrebbero aver fatto uso di bombe al fosforo o di altre armi chimiche. “Non è possibile determinare esattamente di cosa si trattasse – ha aggiunto – Occorre indagare sulle aree colpite dai bombardamenti. Sono in corso alcune ispezioni. Una versione è che potrebbe trattarsi di munizioni al fosfato. Non escludiamo la possibilità che l’aggressore possa aver usato armi chimiche”.

Articoli correlati