A Precenicco, in Friuli – Venezia Giulia, in provincia di Udine, una maestra ha interrotto un sacerdote mentre si apprestava a benedire una scuola primaria con la preghiera del Padre nostro.
Il fatto risale a mercoledì scorso, 15 settembre, quando c’è stata una cerimonia per festeggiare la conclusione dei lavori di restauro dell’istituto intitolato al duca d’Aosta Emanueel Filiberto. Come riportato da La Verità, tra i presenti c’era anche don Cristiano Samuele Zentilini che si stava apprestando a recitare una preghiera quando una maestra lo ha bloccato e ha detto: «Non è consentito». E il parroco, seppur spiazzato, si è subito fermato.
Il consigliere regionale Mauro Di Bert ha commentato: «Il sacerdote aveva appena invitato alla tolleranza nei confronti degli altri, spiegando che l’ora di religione serve anche a educare alla convivenza. Chi ha invitato il parroco lo ha fatto per garantire la benedizione che conosciamo, salvo poi fermarlo davanti a tutti».
E Piero Mauro Zanini, presidente del Consiglio Regionale, ha detto: «Recitare in pubblico il Padre nostro viene ritenuto un atto politicamente scorretto, da proibire. Non sono affatto d’accordo con questa impostazione culturale, che con la scusa di non urtare la sensibilità altrui, rischia estraniarsi non solo dai nostri valori, ma anche dalle nostre tradizioni».
Poi, la dichiarazione della consigliera regionale Maddalena Spagnolo: «Così si rischia di perdere il senso della nostra cultura e della tradizione religiosa oltre che, prima ancora, il buon senso. Ben vengano le benedizioni degli edifici scolastici, svolte come devono essere svolte».
Infine, la dichiarazione del sindaco Andrea De Nicolò: «Per quanto ci riguarda, quella preghiera non ledeva la sensibilità di chi abbraccia altre confessioni religiose, ma anzi, proprio per come era stata posta dal parroco, poteva essere un arricchimento. Tutti, io per primo che sono cattolico praticante, siamo rimasti spiazzati tanto quanto il parroco, a breve inaugurerò la biblioteca e le tribune nel campo sportivo, con tanto di benedizione».
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