Un video registrato da un vicino di casa in cui, secondo la Polizia di Stato, si vedrebbe un uomo seviziare dei cani all’interno di una proprietà recintata. Sequenze apparse su You Tube che, sempre secondo la Polizia apparirebbero come  raccapriccianti. Il filmato è stato poi tolto dal social network. Il video, però, ha permesso l’identificazione di un uomo residente nella provincia di Lecce che è stato riconosciuto da un poliziotto in servizio alla Questura di Lecce. Il poliziotto si è immediatamente attivato per far cessare i maltrattamenti sui poveri cani.

La Polizia di Stato, intervenuta a casa dell’uomo, ha trovato 11 cani meticci di varia taglia, definiti sporchi e malnutriti. I cagnolini erano all’interno di una piccola area del giardino recintata con filo spinato, in una casa di campagna. Tutti i cani sono stati sequestrati e affidati, su disposizione del servizio veterinario dell’Asl di Lecce, alle cure del canile comunale. L’uomo è stato denunciato per maltrattamento di animali.

Quanto successo ha scatenato in ambienti animalisti e non solo, molte polemiche. In modo particolare quello che si chiede è una pena certa e che funzioni da vero deterrente, situazione, però molto distante dalle attuali norme in difesa degli animali. Il reato di maltrattamento di animali prevede, infatti, pene molto blande ed anche nell’ipotesi di flagranza non si può procedere all’arresto. Un po’ di confuzione creano, inoltre, le previsioni di reclusione, a volte interpretate con la possibilità del carcere. In realtà questo non è possibile neanche a condanna definitivia essendo le pene reclusive stabilite dalla legge 189/04 (quella, cioè, che dovrebbe proteggere gli animali dai maltrattamenti) ben al di sotto della soglia minima prevista per una pur minima restrizione della libertà personale. I casi più gravi finora conclusi con la condanna in Italia, riportano una multa prossima ai 10.000 euro. La multa è la sanzione pecuniaria dei reati delitti.

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