Alla data di oggi, martedì 30 novembre, risultano “44 i casi confermati della variante Omicron di Sars-CoV-2 segnalati da 11 Paesi dell’Unione Europea (UE) e dello Spazio Economico Europeo (SEE): Austria, Belgio, Repubblica Ceca, Danimarca, Francia (Reunion), Germania, Italia, Paesi Bassi, Portogallo, Spagna e Svezia, secondo informazioni provenienti da fonti pubbliche”.
Così il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC), nell’ultimo aggiornamento epidemiologico diffuso oggi.
“Sono stati segnalati anche numerosi casi probabili in tutta la regione, ma sono ancora in fase di indagine – ha puntualizzato l’ente – La maggior parte dei casi confermati ha una storia di viaggi in Paesi africani, alcuni hanno preso coincidenze in altre destinazioni tra l’Africa e l’Europa”.
Un altro elemento importante segnalato dall’ECDC è che “tutti i casi per i quali sono disponibili informazioni sulla gravità erano asintomatici o presentavano sintomi lievi“. Al momento, infatti, “non sono stati segnalati casi gravi o decessi tra questi casi”.
I casi di Omicron fuori dall’UE/SEE sono stati segnalati al momento da 9 Paesi e territori: Australia, Botswana, Canada, Hong Kong, Israele, Giappone, Sudafrica, Svizzera e Regno Unito.
Sul fronte dei vaccini, Pfizer ha dichiarato di essere “pronta ad affrontare” Omicron e di mettere a punto in tre mesi una versione del suo vaccino in grado di fornire una protezione adeguata per la nuova variante del Covd-19. “Siamo pronti ad affrontare una variante come Omicron”, fa sapere su Twitter il ceo, Albert Bourla. “Dagli studi sulle varianti Beta e Delta, abbiamo creato un approccio per sviluppare e produrre versioni varianti del nostro vaccino in circa 100 giorni, se necessario e previa approvazione normativa”.