Non un governo di transizione ma un esecutivo che potrebbe protrarsi fino alla fine della legislatura, molto dipenderà da cosa accadrà in occasione del congresso del Pd che si prevede in svolgimento il 18 marzo. L’accordo, però è che se tutto andrà come Renzi spera al congresso gentiloni si faccia da parte al più presto consentendo il voto.

La lista dei ministri che il Premier incaricato Polo Gentiloni presenterà fra stasera e domani sarebbe già definita secondo le indiscrezioni di queste ore. In pratica si tratterebbe di una riedizione del governo Renzi con l’esclusione solo del Premier che non intende tornare e di due o tre ministri di primo piano.

La sorpresa principale sarebbe la riconferma di Mara Elena Boschi come Ministro per i Rapporti con il Parlamento e la Pari opportunità. Proprio questa riconferma sarebbe il tema maggiormente discusso perchè il segnale sarebbe interpretato come una sfida a chi ha votato No visto che la riforma bocciata dagli italiani andava proprio sotto il nome di riforma Boschi. Proprio per questo motivo all’ultimo momento si potrebbe scegliere di virare su Rosato per la medesima delega

Altra sorpresa, invece, sarebbe l’arrivo di Piero Fassino agli esteri al posto di Gentiloni che va a fare il Premier. Per l’ex sindaco di Torino si tratterebbe di un ritorno alla Farnesina dove è stato sottosegretario ai tempi di Prodi. Ma ins erata spunta anche il nome di Calenda. Un segnale di apertura ulteriore alla minoranza Pd così come anche la riconferma di Franceschini alla Cultura

Ministri di prima linea a saltare sarebbero la Giannini alla Pubblica Istruzione che verrebbe sostituita dalla senatrice Puglisi e il Ministro del lavoro Giuliano Poletti e quella della Funzione Pubblica Marianna Madia  ma anche questa indicazioni serpeggiano da tempo fra le fila governative, ancor prima del referendum. Il Vice Ministro terese Bellanova potrebbe, invece, diventare Ministro dello sviluppo Economico.

Riconferme, poi, per Padoan all’Economia, Delrio alle Infrastrutture, Alfano agli Interni, Orlando alla Giustizia, Pinotti alla Difesa e Martina all’Agricoltura.

Una riconferma importante sarebbe quella di Luca Lotti quale sottosegretario alla Presidenza del consiglio. Cambiare tutto  per non cambiare niente, la massima del Gattopardo, dunque, si conferma essere un modo di fare non solo siciliano