La sezione lavoro della Corte d’Appello di Genova ha emesso una sentenza significativa annullando il provvedimento di licenziamento disciplinare nei confronti di Alberto Muraglia, ex vigile di Sanremo. Questo provvedimento era stato emesso a seguito dell’operazione Stachanov condotta dalla Guardia di Finanza, che indagava sul presunto assenteismo dei dipendenti del Comune di Sanremo.

Ritorno al lavoro per Alberto Muraglia

Secondo la sentenza emessa dalla Corte d’Appello, il Comune di Sanremo è ora tenuto a “reintegrare il lavoratore nel posto di lavoro”. Questo significa che Alberto Muraglia ha il diritto di tornare al suo impiego come vigile.

Il risarcimento previsto

Oltre al reintegro, la sentenza ha stabilito che il Comune di Sanremo è obbligato a corrispondere a Muraglia “a titolo di risarcimento del danno la retribuzione globale di fatto dal giorno del licenziamento a quello dell’effettiva reintegra, dedotto quanto percepito per lo svolgimento di altre attività lavorative”. In termini pratici, questo implica un risarcimento finanziario significativo per Muraglia.

L’importo del risarcimento è stato stimato intorno ai 250mila euro. Tuttavia, questo importo sarà soggetto a deduzioni relative agli importi guadagnati da Alberto Muraglia negli anni successivi al suo licenziamento. L’ex vigile aveva, infatti, aperto un laboratorio come “tuttofare” e aveva svolto altre attività lavorative.

Il caso

Alberto Muraglia era stato coinvolto in una controversia legale e mediatica dopo essere stato accusato di truffa e di infedele timbratura del cartellino durante l’operazione Stachanov, licenziato il 22 gennaio 2016. Il suo caso aveva suscitato notevole attenzione, soprattutto dopo che era stato immortalato dalle videocamere delle Fiamme Gialle mentre timbrava il cartellino indossando solamente le mutande.

“Mi è capitato di smontare dal servizio, di arrivare a casa e ricordarmi di non aver timbrato. Per evitare di rivestirmi sono andato a strisciare il badge anche in pigiama” aveva detto il vigile al magistrato. E, infatti, Moraglia, fu assolto. I giudici scrissero: “Non solo timbrava ma iniziava a lavorare mezz’ora prima del suo turno”.

Nonostante le assoluzioni ottenute nei procedimenti penali, però, il Comune di Sanremo aveva confermato il suo licenziamento. Tuttavia, questa recente sentenza della Corte d’Appello di Genova ribalta la decisione del Comune e ordina il suo reintegro e un adeguato risarcimento.

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