Un uomo di nazionalità straniera, 39 anni, le cui generalità non sono ancora state rese note, è morto nella notte all’ospedale di Voghera, Pavia, dopo essere stato colpito da un colpo di pistola.
Il fatto è avvenuto in piazza Meardi. Sul posto sono subito intervenuti gli operatori del 118 che hanno trasportato in ambulanza il ferito al pronto soccorso del locale ospedale. Inizialmente le condizioni dell’uomo non sembravano gravi poi si sono aggravate sino al decesso.
A sparare, intorno alle 22, è stato Massimo Adriatici, avvocato, assessore alla sicurezza del Comune di Voghera, nella giunta di centrodestra guidata dal sindaco Paolo Garlaschelli. Adriatici si trova ora agli arresti domiciliari: deteneva regolarmente la pistola con chi ha fatto fuoco. Sul fatto stanno indagando i carabinieri.
Dai primi accertamenti, sembra che l’assessore Massimo Adriatici, eletto nelle file della Lega, abbia esploso un colpo di pistola verso l’uomo di origini marocchine dopo una lite tra i due, avvenuta davanti a un bar.
Stando a quanto si è appreso, la vittima era un pluripregiudicato, già noto alle forze dell’ordine per diversi reati e soggetto spesso violento. Il tunisno avrebbe infastidito alcuni avventori di quel bar.
Adriatici avrebbe assistito alla scena e avrebbe prima chiamato la polizia per poi affrontare l’uomo, venendo spintonato. L’assessore ha dichiarato di essere caduto a seguito della spinta e che a quel punto gli sarebbe partito il colpo.
In un’intervista alla Provincia Pavese del 29 marzo 2018 l’assessore affermava che «l”uso di un’arma deve essere giustificato da un pericolo reale, per la persona che la usa, per le sue proprietà o quelle altrui. Ma questo non significa farsi giustizia da soli. Ovvero, la legittima difesa si configura se sparo per evitare che qualcuno spari a me, o non ci sono altro mezzi per metterlo in fuga ed evitare che rubi. Sparare deve essere l’extrema ratio, l’ultima possibilità da mettere in atto se non ne esistono altre».
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