Può un giocattolo prendere vita e diventare altro? E’ questa, in sintesi la trama de Il soldatino di stagno (Den standhaftige tinsoldat), fiaba di Hans Christian Andersen che debutta al Politeama Garibaldi domenica 28 gennaio 2018 alle ore 18 con l’Orchestra Giovanile Siciliana diretta da Marcello Biondolillo, la regia di Sandro Dieli e il coro di voci bianche della Foss diretto da Fabio Ciulla. Circa duecento gli artisti in scena per questo spettacolo che sarà replicato per le scuole lunedì 29 gennaio e martedì 30 gennaio alle ore 9,30 e 11,30 e che si avvale di molti altri contributi: con le coreografie di Giorgia Alestra, Dominique Cavallaro, Alessandro Giambirtone, Laura Miraglia, Giovanna Velardi, gli allievi di canto e recitazione dell’Associazione Musicale C.E.Ri.S.M., gli allievi del Liceo Coreutico Regina Margherita, gli allievi dell’Opera Pia Istituto Santa Lucia in collaborazione con ASDC Futuro Danza, il Piccolo coro del Convitto Nazionale Giovanni Falcone . I costumi sono realizzati dagli allievi del corso di costumistica teatrale dell’Associazione Musicale C.E.Ri.S.M., coordinati da Roberta Barraja.
Nota anche come Il tenace soldatino di stagno, la fiaba fu pubblicata per la prima volta nel 1838.
Il soldatino di stagno ha una struttura simile a quella de La Sirenetta o La Piccola Fiammiferaia; i protagonisti, oppressi, si riscattano solo metafisicamente in virtù delle loro doti morali. Proprio il valore morale, e in particolare il coraggio e il senso del dovere (“lo stare sull’attenti”), sono centrali in questa particolare fiaba. ll piccolo soldatino è infatti orgoglioso e sta sempre ben diritto sulla sua unica gamba e si innamora di chi pensa possa completarlo: una ballerina classica di carta con una gamba sola, in realtà l’altra gamba è nascosta dalla gonna in un passo di danza. Il soldatino ha trovato l’altra gamba, quella che lo renderebbe stabile emotivamente, gli darebbe l’equilibrio interiore tanto ricercato da ogni essere umano.
Non c’è però lieto fine nella fiaba di Andersen. Ci sarà invece nella storia proposta al Politeama.
dove si narra di due bambini, fratello e sorella, ricevono in dono un castello di carta, con figurine di carta, tra cui una ballerina con un lustrino dorato sul petto e un gruppo di soldatini di piombo. A uno dei soldatini manca un pezzo di gamba perché è stato fuso dopo gli altri, con lo stagno avanzato. Ogni notte, quando i bambini si sono addormentati, i loro giocattoli prendono vita. Il soldatino senza una gamba si innamora della ballerina di carta.
Fra i giocattoli c’è un pupazzo a molla, geloso del soldatino di stagno, che lancia una maledizione sulla coppia condannandola a non essere mai felice. Il giorno dopo, infatti, il soldatino cade fortuitamente dal davanzale della finestra. Trovato in terra da due monelli, viene messo su una barchetta di carta e spinto in mare. La barca stessa poi affonda e il soldatino viene mangiato da un pesce. Miracolosamente, il pesce viene pescato e finisce proprio nella cucina della casa da cui proviene il soldatino. Recuperato dalla cameriera, il soldatino ritorna tra i suoi amici giocattoli. C’é Woody, l’orsacchiotto, la Barbie Latina, le sorelle trottole, il magnifico castello e… la graziosa piccola ballerina che sta ancora su una gamba sola, con l’altra sollevata in aria. Il soldatino sposerà la ballerina, il pupazzo a molla si pentirà e sarà perdonato e i giocattoli non dovranno più avere paura di lui.
Prenotazioni scuole: segreteriascuole@orchestrasinfonicasiciliana.it – tel. 091 6072524
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