Il violinista Stefan Milenkovich, è il protagonista del concerto del 16 marzo alle ore 21 al Politeama Garibaldi, con l’Orchestra Sinfonica Siciliana diretta dall’australiano Daniel Smith. Sarà proposto uno dei concerti per violino e orchestra più famosi, Johannes Brahms (1833-1897), Concerto in re magg. Op. 77 per violino e orchestra. In programma, anche Ludwig van Beethoven (1770-1827), Sinfonia n.3 in mi bem. Magg. Op. 55 (“Eroica”). La replica del concerto sabato 17 marzo alle ore 17,30.
Il Concerto per violino op. 77. In principio Brahms avrebbe voluto coinvolgere il violinista Joseph Joachim, con cui strinse amicizia in gioventù. Brahms corrispondeva con Joachim ironicamente, indossando i panni del discepolo. Brahms del resto aveva iniziato la sua carriera da pianista, come accompagnatore di virtuosi violinisti proprio come Joachim, cui alla fine fu dedicato il concerto. Il Concerto per violino prese forma nel 1878 a Pörtschach am Wörther See, un villaggio della Carinzia nel quale Brahms era solito trascorrere lunghi periodi. Era stato proprio Joachim a esortare Brahms ad andare avanti nella composizione, dopo aver visto la stesura della prima parte. Joachim, contraddicendo molti altri autori piuttosto scettici e che ritenevano le parti di difficile esecuzione, scrisse che alcuni passi erano «violinisticamente molto originali». Non a caso il Concerto per violino è oggi considerato come una delle composizioni più riuscite di Johannes Brahms e rappresenta uno dei concerti per violino più famosi nella storia della musica. La prima esecuzione avvenne a Lipsia, il 1º gennaio 1879, eseguita dallo stesso Joachim, con l’Orchestra del Gewandhaus diretta dallo stesso Brahms. Diverse modifiche furono fatte dalla prima stesura dell’opera, fino alla pubblicazione da parte di Fritz Simrock, avvenuta sempre nello stesso anno. Il concerto è diviso nei seguenti movimenti: Allegro ma non troppo; Adagio; Allegro giocoso. Alle prime esecuzioni il Concerto apparve sicuramente piuttosto difficile sia a causa dell’ampiezza della sua concezione, sia per il linguaggio rigoroso adottato. Il Concerto fu accolto freddamente dalla critica e con commenti vari: il direttore Hans von Bülow affermò che non si trattava di un lavoro per il violino, ma piuttosto “contro il violino”. Henryk Wieniawski lo definì un’opera “insuonabile”. Il violinista spagnolo Pablo de Sarasate si rifiutò di suonarla, ma non a causa della sua difficoltà. Tchaikovsky ebbe a dire in merito al concerto: « Il Concerto per violino di Brahms mi è piaciuto poco, come tutto il resto che ha scritto. È certamente un grande musicista, persino un maestro, ma possiede più tecnica che ispirazione.” (Durata: 37′)
La Sinfonia n. 3 in mi bemolle maggiore Op. 55. La Sinfonia, detta “Eroica”, fu composta da Ludwig van Beethoven fra il 1802 e 1804. Fu eseguita in forma privata il 3 gennaio 1805. Pochi mesi dopo, il 7 aprile del 1805 fu lo stesso Beethoven a dirigerla pubblicamente al Theater an der Wien. E’ divisanei seguenti movimenti: Allegro con brio; Marcia funebre (Adagio assai); Scherzo (Allegro vivace);Finale (Allegro molto)
Per la dedica, inizialmente Beethoven stava pensando al console Napoleone Buonaparte. Allora Beethoven aveva la più alta stima per lui e lo paragonava ai più grandi consoli di Roma antica. Ma quando il compositore seppe che Buonaparte si era proclamato Imperatore si adirò ed esclamò: «Così egli non è più un comune mortale! Ora, egli calpesterà tutti i diritti umani, indulgerà solo sulla sua ambizione; ora egli si crederà superiore a tutti gli uomini, diventerà un tiranno!». Beethoven andò al tavolo, afferrò la parte superiore del frontespizio, la strappò a metà e la gettò sul pavimento. La pagina dovette essere ricopiata e fu solo ora che la sinfonia prese il titolo di Sinfonia eroica”. Napoleone aveva rinnegato i principi rivoluzionari, pertanto, la delusione del compositore fu grande. “Il titolo originario – scrive Riccardo Viagrande nel libretto di sala – fu cambiato in Sinfonia eroica composta per festeggiare il sovvenire di un grande uomo. Beethoven era già fortemente prostrato a causa della sordità, e dell’amore non corrisposto per la contessa Giulietta Guicciardi, sua allieva di pianoforte, che nel 1803 aveva sposato il conte Gallemberg. Proprio a questo periodo così drammatico risalgono la stesura delle prime battute dell’Eroica. Per dare una forma musicale alla tempesta emotiva che stava sconvolgendo la sua vita, il compositore, non soddisfatto dei tradizionali schemi della forma-sonata, realizzò una struttura musicale estremamente complessa, in cui ogni movimento risulta ampliato in modo considerevole, i temi sono sottoposti ad uno sviluppo e ad un’elaborazione fuori dal comune, che testimonia un profondo travaglio interiore, e, infine, gli stati d’animo vengono rappresentati con icastica efficacia narrativa”. I giudizi dei critici e del pubblico furono contrastanti. Durata: 54′.
Stefan Milenkovich. Ha iniziato lo studio del violino all’età di tre anni con il padre, che è rimasto suo insegnante fino all’età di diciassette. Dimostra subito un raro talento che lo porta alla sua prima apparizione con l’orchestra, come solista, all’età di cinque anni. A sette conquista il suo primo premio alla Jaroslav Kozian International Violin Competition. L’anno successivo vede il suo primo concerto a Belgrado, cui fanno seguito concerti in tutto il mondo. All’età di dieci anni ha effettuato la sua prima incisione: i concerti di Mendelssohn e Kabalevsky per la Metropolitan Records. Ha festeggiato il suo millesimo concerto all’età di sedici anni a Monterrey in Messico. Artista serbo del Secolo si è esibito con alcune tra le più importanti orchestre europee, statunitensi e asiatiche e nei teatri La Fenice, Venezia, San Carlo e Petruzzelli.
Daniel Smith. Ha ottenuto rapidamente il plauso internazionale dopo aver vinto il primo premio, il Golden Baton e il premio Orchestra’s Choice al Concorso internazionale di direzione d’orchestra Fitelberg dell’Unesco, oltre al secondo premio nel prestigioso Concorso internazionale di direzione d’orchestra Sir Georg Solti. Il suo terzo successo è stato il primo premio al Concorso internazionale per direttori d’opera Luigi Mancinelli insieme al premio Orchestra’s Choice al Concorso internazionale di direzione d’orchestra Lutosławski. In seguito al grande successo del suo debutto come primo australiano a dirigere l’orchestra Mariinsky, e molte altre orchestre.
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