Secondo gli ultimi dati i suicidi in carcere da inizio anno sono stati 12, i tentati suicidi 140 e i casi di autolesionismo 1.262. I dati di tutto il 2016 sono stati 40 suicidi, 1006 tentativi di suicidi e 8.540 casi di autolesionismo.ù

I dati sono del garante dei detenuti che lancia un vero e proprio allarme sulla situaizone delle carceri italiane.

Solo negli ultimi giorni se ne sono registrati quattro compreso quello di questa mattina a Caltanissetta. “L’uomo che si è impiccato nella cella stanotte – rende noto il segretario generale del Sappe Donato Capece – era arrivato a Caltanissetta dal carcere di S. Cataldo, dove si era reso protagonista di più eventi che avevano turbato l’ordine e la sicurezza interna. Proprio ieri gli era stata negata l’estradizione al suo Paese, ma non è accertato che questo possa avere attinenza con il grave gesto di cui si è reso responsabile. Sappiamo che ha lasciato un messaggio, ma è massimo il riserbo sui contenuti”.

“I quattro detenuti suicidi tra le sbarre di altrettanti carceri nell’ultima settimana – continua – sono il segno tangibile di come i problemi sociali e umani permangono nelle carceri del Paese, nonostante l’attenzione e la vigilanza del personale di Polizia Penitenziaria, spesso lasciato solo a gestire queste situazioni di emergenza”.

Il suicidio, aggiunge il sindacalista, “è spesso la causa più comune di morte nelle carceri: gli istituti penitenziari hanno l’obbligo di preservare la salute e la sicurezza dei detenuti, e l’Italia è certamente all’avanguardia per quanto concerne la normativa finalizzata a prevenire questi gravi eventi critici. Ma il suicidio di un detenuto – conclude Capece – rappresenta un forte agente stressogeno per il personale di polizia e per gli altri detenuti. Per queste ragioni un programma di prevenzione del suicidio e l’organizzazione di un servizio d’intervento efficace sono misure utili non solo per i detenuti ma anche per l’intero istituto dove questi vengono implementati”.

“Oltre all’allarme che desta la notizia di un suicidio in sé, anche alla luce del fatto che nel 2016 i suicidi erano stati 40 in dodici mesi, questi eventi sollevano con urgenza – sottolinea il Garante per i diritti dei detenuti – la necessità per l’Amministrazione penitenziaria e per le ASL di dare piena attuazione ai presidi sanitari psichiatrici negli Istituti di pena: i reparti di Osservazione psichiatrica e le Articolazioni per la tutela della salute mentale”.

“Occorre – prosegue il Garante – assicurare la loro apertura prevista in ogni Regione, garantendo standard di qualità, attivando Protocolli tra gli Istituti di pena e le Aziende sanitarie territoriali per un effettiva presa in carico dei pazienti detenuti”.

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