La Corte D’Appello di Palermo ha confermato per altri 10 precari della scuola, la sentenza di primo grado che ne aveva sancito il diritto all’immissione al ruolo con decorrenza dal 2008, con riconoscimento anche della ricostruzione giuridica ed economica della carriera.

Salgono quindi a 30 i lavoratori Ata che dovranno essere assunti dal Ministero dell’Istruzione. Per altri 70 lavoratori la Corte D’Appello ha riconosciuto il diritto ai trattamenti economici differenziali e al risarcimento dei danni (circa trentamila euro per ogni ricorrente).

“Il Miur – afferma l’avvocato Nadia Spallitta che ha assistito i lavoratori – è stato condannato a pagare una somma complessiva di circa due milioni e mezzo di euro. I ricorrenti lamentavano il ricorso abusivo a contratti a termine , un ristoro importante ma che non fermerà l’azione dei precari rivolta all’ottenimento anche dell’immissione in ruolo.

Stiamo lavorando ad un’azione di risarcimento danni nei confronti dei vertici degli uffici scolastici regionali e provinciali che illegittimamente hanno congelato le graduatorie ad esaurimento degli assistenti tecnici di Palermo e non hanno quindi consentito negli ultimi dieci anni nessuna immissione in ruolo.

Si tratta di un caso unico in tutta Italia dove invece in questi anni, il Miur ha proceduto con regolari assunzioni a tempo indeterminato”.