C’è aria di sciopero in casa Amat. Ieri, 14 giugno, i sindacati dell’azienda di via Roccazzo hanno dato notizia del fatto che l‘ufficio del Controllo Analogo del Comune di Palermo, guidato dal dirigente Roberto Pulizzi, ha respinto la richiesta di accordo che era stata concordata fra il managament e i lavoratori della scoietà Partecipata. Fatto che riapre una spaccatura profonda fra i dipendenti di Amat e il Comune di Palermo. La patata bollente passa nuovamente agli assessori Brigida Alaimo e Maurizio Carta, i quali dovranno cercare una nuova soluzione insieme al presidente dell’azienda Giuseppe Mistretta.
Il Controllo Analogo respinge l’accordo
Passaggio che sembrava una formalità e che invece si è rivelato una forca caudina per l’intesa raggiunta a fatica lo scorso 4 giugno. Secondo quanto prevedeva il documento sottoscritto dalle parti, la manovra integrava la sottoscrizione di un buono pasto giornaliero di sei euro da destinare ai lavoratori, nonchè la stabilizzazione di alcune categorie di precari storici, come ad esempio i part-time presenti fra gli ausiliari del traffico. Tutto in attesa di discutere questioni più complesse in sede di contratto di servizio e, sopratutto, di conoscere il futuro dei concorsi indetti, come ad esempio quello con cui si dovrebbero assumere nuovi meccanici in officina.
La delusione dei lavoratori Amat
Le parti erano fiduciose di un ok da parte del Comune di Palermo. Ma dopo lo stop imposto dal Controllo Analogo, per motivi ancora da chiarire, è tutto da rifare. E i sindacati si dicono già pronti a nuove azioni di protesta. “I lavoratori provano profonda delusione sul rigetto dell’accordo emesso e trasmesso all‘azienda in data 13 giugno da parte del controllo analogo a firma del dirigente del Comune di Palermo, Roberto Pulizzi, nonostante in un incontro precedente il sindaco in persona riunitosi con le organizzazioni sindacali avrebbe garantito piena autonomia all’azienda di dirimere ogni vertenza sindacale per il benessere del servizio ai cittadini, a fronte comunque di zero spese a carico dell’Amministrazione“.
Sindacati pronti ad una nuova azione di sciopero
Un “no” secco che porta alla logica conseguenza di una possibile nuova giornata di sciopero. “I lavoratori, senza ulteriori garanzie per l’ottenimento dei loro diritti non potranno che continuare a protestare. Successivamente cominicheremo la data del prossimo sciopero, dopo aver consultato la commissione di Garanzia del Ministero dell’Interno”. In tal senso, i sindacati hanno già chiesto un incontro al Prefetto Massimo Mariani per chiudere la seconda procedura di conciliazione, con ogni probabilità con esito negativo. Mossa che rappresenta il preludio alla quarta azione di sciopero del 2024.
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