Mancano poco più di sei mesi al prossimo turno di elezioni amministrative, a Palermo. Una data si lontana ma non troppo per tutte le compagini politiche del capoluogo siciliano.

Non fa eccezione il Movimento 5 Stelle. I pentastellati sono al momento in attesa di direttive dai vertici nazionali sulla cabina di regia che guiderà il gruppo nella prossima tornata elettorale.  Ma è chiaro che i componenti della compagine grillina già studiano le possibili evoluzioni dello scenario politico palermitano. Quadro complicato sia da mesi di immobilismo a Sala delle Lapidi, che dall’incertezza che regna in diversi partiti.

L’intervista alla capogruppo Viviana Lo Monaco (VIDEO)

A commentare ai nostri microfoni l’attuale quadro politico in città è Viviana Lo Monaco, capogruppo del M5S a Sala delle Lapidi. Disamina che parte dall’immobilismo che regna all’interno del Consiglio Comunale già da diversi mesi. “Noi come Movimento 5 Stelle abbiamo detto, sin dallo strappo di Italia Viva, che siamo e saremo sempre dalla parte della città. E’ evidente che, da oltre sei mesi, in Consiglio Comunale ci sono delle difficoltà evidenti a portare avanti atti fondamentali per i cittadini. Rispetto allo stallo dell’Aula, abbiamo dichiarato che se continueremo a vedere questa paralisi siamo pronti a dimetterci“.

Al centro dell’agenda politica la possibile alleanza con il Partito Democratico. Asse che, dove è stato messo in campo, ha fatto segnare risultati decisamente confortanti. Progetto politico che, qualche anima del gruppo pentastellato, vorrebbe portare avanti anche nel capoluogo siciliano. Ma Viviana Lo Monaco frena tali propositi, prospettando un confronto con i vertici nazionali, in attesa di capire chi figurerà all’interno dei Dem nella prossima tornata elettorale. “Dell’alleanza con il PD ne abbiamo già discusso all’interno del movimento. Ma il dibattito è ancora aperto. Non in tutti i comuni ci sono o ci potranno essere le condizioni per un’alleanza. Ne è consapevole anche il presidente Conte. Sarà nostra cura informarlo degli sviluppi qui a Palermo, in modo da poter fare una valutazione allargata”.

“Giampiero Trizzino candidato? Orgogliosa di questa possibilità”

E sempre a proposito di elezioni amministrative, un punto focale sarà quello del nome del candidato sindaco. Se il centrodestra si è dato appuntamento entro la fine dell’autunno per determinare la propria scelta, il dibattito risulta ancora aperto anche sul fronte pentastellato. Anche se, a domanda specifica, Viviana Lo Monaco non ha di certo nascosto la simpatia e la stima per il nome di Giampiero Trizzino.

“Sono orgogliosa della possibilità che si candidi a sindaco. Rappresenta il Movimento 5 Stelle e le sue origini, nonchè il progetto politico all’Ars. Lui stesso ha auspicato la possibilità di avere al suo fianco altre persone, di potere fare le famose graticole che si facevano in passato. E quindi, in maniera democratica, scegliere il miglior candidato possibile”. “Questo ancora non è chiaro. Dobbiamo capire quali saranno le candidature e quale sarà il progetto. Su una possibile valutazione interna, perora tutte le strade sono aperte”.

Sul presente e il futuro a medio termine

Le elezioni sono ancora lontane, dicevamo. Ma non lo è l’attualità politica, rappresentata dalla trattazione del piano triennale delle opere pubbliche. Un nodo da sciogliere al più presto per Viviana Lo Monaco, che auspica un’approvazione dell’atto. “Le difficoltà sono oggettive e ci sono. Questo atto è uno dei documenti più complessi ma anche uno dei più semplici da votare. Siamo consapevoli del fatto che ci sono una dozzina di opere, nell’elenco annuale, già finanziate. Più una serie di opere per diversi milioni di euro che potrebbero essere finanziati con fondi extracomunali. E’ vero che dal giorno dopo il voto dell’atto, non si potrà mettere in cantiere nulla. Ma è pur evidente che, almeno stando a quello che ci hanno detto i dirigenti e l’avvocatura comunale, quantomeno si potrà sbloccare il piano triennale 21-23”.

La capogruppo pentastellata si dice invece meno ottimista sul destino del piano di riequilibrio, palesando una questione morale e di fiducia. “Siamo stati un gruppo d’opposizione che non ha votato questa delibera. Ci rendiamo conto che un dissesto sarebbe una cosa grave per la città. Ma siamo altrettanto consci che, almeno per il momento, non ci sono le condizioni minimali per avere le garanzie necessarie per fidarci di quello che ci viene prospettato”.

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