Le voci si rincorrevano, adesso è arrivata l’ufficialità: il concorso per assumere 46 agenti forestali è stato annullato. Lo hanno messo nero su bianco gli ispettori nominati da Schifani dopo la divulgazione della graduatoria della prova scritta, in cui è risultato primo, con il punteggio di 30 su 30, il figlio dell’ex capo del Corpo forestale Giovanni Salerno che aveva indicato il presidente della commissione. Un evidente conflitto di interesse, in violazione dell’articolo 6 bis della legge nazionale 241 del 1990.
Lo stop dalla Regione
Adesso l’illegittimità stata accertata dal collegio ispettivo. Dopo le prime voci, la presidenza della Regione, si legge in un comunicato, “si è immediatamente attivata per l’accertamento dei fatti, coinvolgendo i vertici delle strutture amministrative regionali”.
Il collegio, formato dal segretario generale, dall’avvocato generale e dal suo vice, ha concluso oggi i lavori. Dall’ampia relazione presentata al presidente della Regione emerge che “il dirigente generale del comando del Corpo forestale dell’epoca, infatti, avrebbe dovuto astenersi dal nominare il presidente della commissione di concorso, trovandosi in conflitto di interessi”.
Tale principio ha trovato conferma nella giurisprudenza amministrativa del Tar Sicilia e del Consiglio di giustizia amministrativa.
Sono stati annullati tutti gli atti varati dalla commissione, comprese le prove scritte eseguite da 21 mila candidati a fine settembre tra Catania e Siracusa.
La relazione
La relazione è stata già trasmessa al dirigente generale del dipartimento regionale della Funzione pubblica per i consequenziali adempimenti di legge e l’adozione dei provvedimenti in autotutela.
“Rincresce per i tanti giovani che con sacrificio hanno partecipato alle prova del concorso – dice il presidente Schifani – ma l’annullamento degli atti, come indicato dal collegio ispettivo e in sintonia con la giurisprudenza amministrativa, è a questo punto l’unica soluzione percorribile per ripristinare la legalità violata e consentire una partecipazione, con pari opportunità, a tutti i concorrenti. Sono certo che in poco tempo saranno selezionati i migliori”.
Cracolici: “Irresponsabilità della macchina regionale”
“Nei giorni scorsi avevo informato il presidente della Regione che la valutazione della commissione Antimafia sul concorso per l’assunzione di 46 agenti forestali, oggi annullato, segnalava diversi profili di illegittimità e che a nostro parere andava fermato. Prendo atto, condividendo l’esito a cui è pervenuto il collegio, di revocare il concorso. Adesso occorre rimuovere tutti i vizi che sin dall’inizio gravavano sul concorso, anche individuando i responsabili che non sono soltanto a carico della commissione, ma dell’intera procedura portata avanti dal Formez e dal dipartimento funzione pubblica. Avevo segnalato per tempo che questo concorso era a forte rischio di illegittimità e non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. Resta l’amarezza per chi vi ha partecipato e che ha versato 10 euro per la prova e la figuraccia del primo concorso, dopo tantissimi anni, naufragato per irresponsabilità della macchina regionale”. Lo ha detto Antonello Cracolici, presidente della commissione regionale Antimafia e deputato del Pd all’Ars.
Venezia: “Da Schifani lacrime di coccodrillo”
“Non crediamo possa bastare l’annullamento del concorso regionale per le guardie forestali. Questo è un atto dovuto che arriva peraltro in ritardo. Chiediamo non solo chiarezza su quanto avvenuto, ma soprattutto che il governo regionale si assuma la piena responsabilità politica di questa ennesima vergogna che danneggia ancora una volta l’immagine della Sicilia. La si smetta, quindi, con rimpalli di responsabilità e lacrime di coccodrillo. Vengano piuttosto individuate le responsabilità. Lo si deve ai tantissimi giovani siciliani che hanno partecipato al concorso in maniera limpida e trasparente. Appare ancora una volta evidente l’assoluta inadeguatezza della Regione nella gestione dei concorsi pubblici. Una situazione oramai ingestibile e ingiustificabile a cui il Presidente Schifani non riesce a porre un argine”.
Catanzaro: “Annullamento doveroso, ma resta amaro in bocca”
“L’annullamento della prova concorsuale per la copertura dei 46 posti di agente forestale non è che l’amara conferma ai sospetti sui quali da subito avevamo chiesto chiarimenti. Il doveroso provvedimento di invalidazione della prova lascia tuttavia l’amaro in bocca perchè compromette l’immagine della Sicilia e la fiducia de giovani che ripongono nei pochi concorsi regionali banditi l’aspettativa di un futuro lavorativo, e lascia con un pugno di mosche in mano coloro che hanno sostenuto con correttezza la prova e risultavano vincitori”. E’ il commento dì Michele Catanzaro capogruppo del Pd all’Ars.
M5S: “I danni per la Sicilia sono notevoli, valutiamo esposto a Corte Conti”
“L’annullamento del concorso per agente forestale è forse il minore dei mali, che comunque restano e sono ingenti: per i tanti giovani che vi hanno partecipato, per l’immagine della Sicilia e anche economici, tant’è che stiamo valutando i presupposti di un esposto alla Corte dei conti per danno erariale. Se l’evoluzione della vicenda porterà anche ad una processo penale, chiediamo sin d’ora alla Regione di costituirsi parte civile”. Lo afferma il capogruppo del M5S all’Ars Antonio De Luca.
“Questa vergognosa e triste vicenda – continua De Luca – conferma che la Regione Siciliana e le procedure concorsuali non vanno per nulla d’accordo e questo è grave in una terra affamata di lavoro come la Sicilia. Di questi agenti inoltre abbiamo urgentissimo bisogno e questo stop che allunga le procedure non è un bene né per il buon nome del Corpo Forestale né per la salvaguardia dell’ambiente”.
Sull’argomento interviene anche la deputata M5S Roberta Schillaci, componente delle commissioni Lavoro e Antimafia dell’Ars.
“Le regole per la composizione delle commissioni esaminatrici – dice Schillaci– vanno cambiate. Le commissioni non possono essere composte solo da membri interni, come in questo caso, ma vanno fatte con personale misto come avviene in altre Regioni. Dalle audizioni in commissione antimafia è emersa una incongruenza su quanto riferito dal Formez, la società di supporto alla Regione per la procedura concorsuale, e il presidente della commissione sulle procedure di validazione delle domande avvenute la sera precedente il concorso ”.
“Ci auguriamo almeno – conclude Schillaci – che questo scandalo serva da monito per la stagione dei concorsi che sta per aprirsi alla Regione. Dobbiamo poter garantire ai nostri giovani, che sempre più frequentemente lasciano l’isola in cerca ci di lavoro, procedure corrette e trasparenti”.
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