Con 31 voti positivi su 31 votanti nonostante l’Assemblea regionale siciliana ha approvato il disegno di legge di esercizio provvisorio della Regione siciliana. Una approvazione giunta fra le polemiche sulla presenza del numero legale che è stabilito in 36 deputati. Secondo il Presidente Miccichè l’aula era in numero legale per la presenza di quasi 60 deputati e non è inficiata dal fatto che a votare siano stati solo in 31. Le opposizioni hanno subito sollevato la questione con il Pd Giuseppe Lupo che ha parlato di violazione del regolamento chiedendo a Miccichè di convocare la Commissione per verificare. proteste da parte del vice presidente dell’Ars Giancarlo Cancelleri che ha sottolineato come Miccichè si sia espresso in maniera diversa in due voti. Il primo intorno alle 14 è stato dichiarato non valido perchè assemblea non in numero legale contando le tessere inserite, il secondo di segno opposto.
“Così si viola il diritto alle opposizioni di fare il loro lavoro” ha detto Cancelleri il cui gruppo non aveva partecipato al voto per impedire l’approvazione. A rispondergli il capogruppo di Forza Italia Milazzo secondo il quale si tratta solo di ostruzionismo su un atto tecnico e non politico “Non vi vergognate a fare questo tipo di attività contro i siciliani?” ha detto Milazzo.
Il presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè, chiarisce “di avere rispettato pienamente il regolamento dell’Ars che per la validità della votazione prevede l’obbligatorietà della presenza del 50% più 1 dei deputati. I presenti erano 60, l’Aula era quindi in numero legale. Hanno espresso il voto favorevole in 31”.
“La decisione è stata assunta nel solco di autorevoli precedenti parlamentari e segnatamente della Camera dei deputati – sottolinea Miccicchè -. Apprezzai, durante la XIII legislatura, il comportamento del presidente Luciano Violante che, per evitare di far decadere un importante decreto, utilizzò lo stesso sistema per il calcolo della maggioranza dei presenti. Violante considerò presenti in Aula anche coloro che non avevano attivato il dispositivo elettronico. Un’interpretazione – conclude – che ha capovolto la linea di ragionamento utilizzata fino a quel momento. Nello stesso modo si è proceduto oggi a Sala d’Ercole”.
Si evita, così, il blocco della spesa. L’esercizio provvisorio avrà valore per tre mesi. A meno di proroghe al massimo per un ulteriore mese, governo e Parlamento avranno tempo fino al 31 marzo 2018 per approvare il bilancio di previsione.
L’esercizio provvisorio approvato oggi è, comunque, una norma dimezzata rispetto a quanto proposto dalla giunta di governo regionale. Ieri sera, infatti, la Commissione Bilancio aveva stralciato quattro articoli mantenendo soltanto gli articoli sul ricorso ai dodicesimi ovvero il fulcro dell’esercizio provvisorio, sul computo dei residui attivi e sui lavoratori a tempo determinato dei comuni in dissesto finanziario (leggi qui la norma approvata dalla giunta).
Su quest’ultimo tema, però, c’è stata una lunga riunione pre aula per mettere a punto alcuni emendamenti che permettano efficacia alla norma. Anche per questo la seduta convocata per le 12 è iniziata solo alle 13,30.
La giunta Musumeci ha, comunque, preso atto degli stralci ed ha annunciato che le altre norme provvisoriamente cassate che riguardano l’utilizzo dei forestali per l’emergenza incendi, il benessere domiciliare dei disabili gravi e gravissimi e l’Eas saranno raggruppate in un disegno di legge autonomo nella prossima seduta di giunta e rinviate al Parlamento per la trattazione subito dopo, nelle prime sedute di gennaio.
Con un emendamento, però, è stato dato il via libera anche alla norma sui disabili, che prevede la semplificazione della procedura per l’erogazione dei fondi e questa non sarà inserita nel ddl stralcio.
In apertura di seduta si era assistito alle polemiche dichiarazioni dell’onorevole Cateno De Luca sulla mancata approvazione di norme sui residui attivi ma soprattutto dell’ormai ex assessore Figuccia secondo il quale “Cominciamo male perchè dopo a vicenda che ha portato alle mie dimissioni mi accorgo che manca dall’esercizio provvisorio una norma che deve impedire lo stop all’erogazione idrica in alcuni comuni del trapanese. Dopo le polemiche sulle offese a chi non può mangiare ora ci accingiamo a mettere in condizione di creare una sacca di popolazione che non potrà neanche bere”.
Ma dopo una serie di interventi generali il Presidente Miccichè era stato costretto a sospendere la seduta per mancanza del numero legale per ben tre volte. L’Ars ha ripreso i suoi lavori solo poco prima delle 16,30 quando ha approvato il tutto in pochi minuti fra le polemiche.
Stamattina, intanto, con l’elezione del consiglio di presidenza della commissione UE l’Ars aveva completato l’assetto delle commissioni. Il presidente è Giuseppe Compagnone (Popolari Autonomisti) che ha superato Luigi Sunseri (M5S) al ballottaggio: entrambi hanno ottenuto cinque voti, ma in base al regolamento interno Compagnone è risultato eletto in quanto il più anziano dei due. Sunseri è vicepresidente, l’altro vicepresidente è Edy Tamajo (SF). (tutte le altre commissioni)
L’occasione è stata buona anche per un primo bilancio tirato dall’assessore ai Beni Culturali Vittorio Sgarbi che si è etto soddisfatto di questo primo mese o poco meno di lavoro
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