Un piano strategico da 100 milioni di euro per dare nuovo slancio alle aree industriali siciliane. È quanto previsto dai due decreti firmati oggi dal dirigente generale del Dipartimento regionale delle Attività produttive, Dario Cartabellotta, nell’ambito della programmazione del Fondo sviluppo e coesione 2021/2027, linea “Infrastrutture per le imprese”.
Due decreti, un obiettivo: crescita e competitività
Il primo provvedimento, del valore complessivo di 50 milioni di euro, finanzia 12 interventi urgenti di riqualificazione infrastrutturale a cura dell’Irsap (Istituto regionale per lo sviluppo delle attività produttive).
I progetti interesseranno altrettante aree industriali, puntando su viabilità, pubblica illuminazione ed efficientamento energetico.
Le zone coinvolte sono Aragona-Favara, Caltanissetta, San Cataldo, Gela, Milazzo, Lercara Friddi, Carini, Ragusa, Modica-Pozzallo, Melilli e Trapani. Si tratta di interventi considerati prioritari per ripristinare funzionalità e attrattività in aree da anni penalizzate da carenze strutturali.
Il secondo decreto, anch’esso da 50 milioni di euro, è destinato al Comune di Catania e punta alla riqualificazione dell’assetto viario della zona industriale etnea.
Il progetto è stato elaborato dalla direzione Lavori pubblici del Comune e prevede un cronoprogramma con anticipazioni fino al 2029, garantendo tempi certi e continuità nell’esecuzione.
Tamajo: “Una sfida che affrontiamo con visione e concretezza”
L’assessore regionale alle Attività produttive, Edy Tamajo, ha commentato con soddisfazione la firma dei decreti: “Oggi mettiamo un altro tassello importante nel piano di rilancio delle aree industriali della nostra regione. Stiamo investendo risorse strategiche per creare le condizioni affinché le imprese possano insediarsi, crescere e generare sviluppo e lavoro. È una sfida che stiamo portando avanti con concretezza e visione, intervenendo sulle infrastrutture che sono fondamentali per rendere la Sicilia più competitiva e attrattiva”.
Con questi interventi, la Regione Siciliana punta a colmare gap infrastrutturali storici e a offrire alle imprese un contesto operativo moderno, efficiente e con standard adeguati alla competizione nazionale ed europea. Un passo concreto verso un modello di sviluppo che rimetta al centro l’impresa come motore dell’economia isolana.






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