I finanzieri della Brigata di Carini (PA) hanno arrestato due imprenditori palermitani per bancarotta fraudolenta.

Il provvedimento è stato emesso dall’ufficio GIP, su richiesta della Procura della Repubblica, che ha coordinato e diretto le indagini svolte dalle Fiamme Gialle.

Secondo gli esiti dell’attività investigativa, condivisi dal GIP nella propria ordinanza, l’indagato P.F., di Palermo, 34 anni, amministratore di fatto della società dichiarata fallita, il cui legale rappresentante, S.B. di Palermo, 71 anni, è anch’egli indagato, operante nel carinese nel settore della produzione di gesso, ha trasferito ad un’altra società, anche questa a lui riconducibile, parte del patrimonio aziendale.

In questo modo, l’imprenditore si è liberato dei beni utili a risarcire i creditori, trasferendoli ad un’altra realtà imprenditoriale che, priva di alcun debito “iniziale”, ha potuto operare sul mercato anche in condizione di assoluto favore rispetto agli altri competitor, così ulteriormente falsando le regole del mercato in danno dei tanti imprenditori onesti.

I due soggetti sono stati posti agli arresti domiciliari.