La polizia di Stato ha arrestato tre poliziotti della Polstrada con l’accusa di corruzione. L’indagine è coordinata dalla Procura di Palermo.

Ad accusare gli agenti un imprenditore. I tre agenti della Polizia stradale di Palermo sono finiti in manette dopo un’indagine della squadra mobile coordinata dal Procuratore aggiunto di Palermo Bernardo Petralia.

I tre agenti, sono gli assistenti capo Nicolino Di Biagio, Giuseppe Sparacino e Francesco Paolo Minà. che devono rispondere dell’accusa di corruzione, concussione e falso, avrebbero ricattato per mesi alcuni commercianti e imprenditori con multe e controlli continui.

Le vittime hanno deciso di denunciare tutto.

Così è scattata l’inchiesta della sezione reati contro la pubblica amministrazione della Mobile, diretta da Silvia Como. I tre sono agli arresti domiciliari.

L’inchiesta della procura è stata coordinata dal procuratore Pierangelo Padova. Le loro vittime sarebbero state piccoli imprenditori e commercianti.

Quindi scattavano le multe e controlli a raffica. L’indagine nasce da due imprenditori che hanno raccontato tutte le vessazioni. I tre poliziotti per cancellare i verbali o ridurne l’importo ricevano regali.

Gli agenti della mobile sono andati alla Lungaro ad eseguire perquisizioni negli uffici dei tre agenti.

Gli agenti della polstrada arrestati nel corso dell’indagine coordinata dalla procura di Palermo accusati di corruzione, concussione e falso in atto pubblico  avrebbero preteso mazzette per evitare pesanti multe sui mezzi commerciali fermati sulla autostrada Palermo Mazara del Vallo nel corso di controlli.

In un caso ricostruito anche grazie alle intercettazioni i poliziotti avevano fermato il mezzo di una ditta. Avevano elevato una contravvenzione che prevedeva il sequestro del mezzo e una pesante multa. Per ridurre la sanzione il commerciante pagò dei soldi e fece dei regali agli agenti.

Erano tante le possibilità per avere regalie dagli imprenditori vessati. C’era anche la possibilità come avvenuto in un secondo caso avrebbero preteso dei soldi per scrivere nel verbale che un camionista era in possesso di una particolare abilitazione alla guida, richiesta per la tipologia di merce trasportata. Abilitazione che in realtà non possedeva.