Arriva lo Stato di calamità naturale e la dichiarazione dello Stato di crisi ma non ancora i poteri speciali. Sulla carta il Consiglio dei ministri ha deliberato lo stato di emergenza per il settore idrico in provincia di Palermo e per rifiuti urbani in tutta l’Isola. A chiederne il riconoscimento, con l’attribuzione di poteri straordinari, era stato il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, lo scorso 18 gennaio, nel corso dell’incontro con il premier Paolo Gentiloni a Palazzo Chigi.

Il governo ha deciso di nominare Musumeci commissario delegato per un anno e il dipartimento regionale Acqua e rifiuti soggetto attuatore. Alla base della decisione di Palazzo Chigi, il ‘contesto di criticità in atto in tutta la Sicilia nel settore dei rifiuti urbani con gravi rischi per l’ambiente, la salute e l’igiene pubblica’, superabile solo attraverso interventi straordinari. Oltre alla ‘situazione di grave emergenza idrica’ nel territorio della Città metropolitana di Palermo, interessato da un lungo periodo di siccità.

Ma la delibera del consiglio dei Ministri è solo il primo passaggio e non definisce, nel dettaglio, quali saranno i poteri speciali di Musumeci. Questo compiutio spetterà ad una successiva ordinanza di Protezione Civile che dovrà essere emanata nelle prossime settimane. Insomma al momento è stata definita la cornice, ora bisognerà riempire la scatola di ciò che serve per operare

“Sono contento – afferma il presidente della Regione – che il Consiglio dei ministri abbia aderito alla nostra richiesta di concessione di poteri straordinari per poter superare le criticità causate dal gravissimo ritardo accumulato negli anni. Di questo voglio ringraziare il premier Paolo Gentiloni nel quale ho trovato un interlocutore attento e sensibile. Non si conoscono ancora, nei dettagli, le delibere, per cui bisogna attendere per capire all’interno di quale perimetro ci potremo muovere. So che sarò affiancato da due coordinatori, che avranno anche una funzione di vigilanza. Al di là del superamento della fase emergenziale, comunque, la Regione si è già mossa per la programmazione ordinaria delle infrastrutture, in modo tale che al massimo fra un paio d’anni questa crisi sia solo un lontano e brutto ricordo”.

La decisione del governo è stata presa a seguito di diverse interlocuzioni tecniche tra la Regione Siciliana e la presidenza del Consiglio dei ministri, il Dipartimento nazionale della Protezione civile, i ministeri dell’Ambiente e per la Coesione territoriale e le strutture dell’Autorità nazionale anticorruzione, nelle quali sono state approfondite le criticità rappresentate. Con successive ordinanze, emanate dal capo del dipartimento della Protezione civile nazionale, saranno definite le modalità operative e organizzative.

Ma l’arrivo dei poteri speciali non corrisponde, come detto fino allo scorso fine settimana, con l’avvio della turnazione nella distribuzione dell’acqua a Palermo. L’Amap ha ‘congelato’ il piano che pure era pronto per entrare in vigore. L’intenzione sembra sempre essere quella di arrivare almeno al 4 marzo ma questo non lo si dice.

Formalmente si sta valutando l’effetto della pioggia degli ultimi due giorni negli invasi anche se gli esperti avvertono che non è il caso di aspettarsi miracoli. Perchè la situazione migliori servirebbero due mesi di pioggia a questi livelli o almeno dieci giorni per un apprezzabile innalzamento dei livelli.

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