Si è svolta ieri pomeriggio, presso l’aula Falcone del Collegio San Rocco, sede della facoltà di Scienze Politiche, un momento di confronto aperto alla cittadinanza indetto dall’Assemblea Contro la violenza maschile sulle Donne. L’oggetto della discussione riguarda la costruzione collettiva del 25 novembre, giorno in cui ricorre la Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne.

Partendo dalla constatazione della non regressione del fenomeno, anzi, del suo ampliamento come confermato dalla cronaca, le donne in assemblea hanno affrontato la tematica analizzandola da diverse prospettive. Si è ragionato, dunque, su come all’aumento delle morti non corrisponda una presa di coscienza delle istituzioni e della società che anzi continua a colpevolizzare la figura femminile, ponendo l’accento su come non vi sia in generale alcun piano programmatico adeguato.

La politica riduce il tutto a dibattiti edulcorati e trovate pubblicitarie non manifestando un reale interesse a contrastare il fenomeno, la formazione nelle scuole e nelle università sulle tematiche di genere è lacunosa o fortemente ostacolata a parte qualche brandello accidentale di formazione per il personale socio-sanitario, le forze dell’ordine e la magistratura, commissariati e aule dei tribunali mettono continuamente in discussione la parola delle donne vittime di violenza e la burocrazia con i suoi infiniti tempi d’attesa induce addirittura al pentimento della denuncia. Complici di questo scenario i media che continuano a veicolare un immaginario femminile stereotipato basato su vittimismo e spettacolarizzazione per nulla coerente con le vite reali delle donne.

E poi un passaggio sulla dimensione lavorativa e le scelte procreative ove si nota come ancora si imponga la retorica della moglie e madre che sacrifica la sua intera vita per la famiglia.

“Siamo consapevoli che gli strumenti a disposizione del piano straordinario contro la violenza del governo, da subito criticato dalle femministe e dalle attiviste dei centri antiviolenza, si sono rivelati alla prova dei fatti inefficaci se non addirittura nocivi. In più parti del Paese e da diversi gruppi di donne si fa sentire sempre più pressante la necessità di dar vita ad un cambiamento sostanziale di cui essere protagoniste e che si misuri sui diversi aspetti della violenza di genere per prevenirla e trovare vie d’uscita concrete. Pensiamo sia giunto il momento di esser sempre più unite e ambiziose e il 25 novembre come gli altri appuntamenti che in passato e nel futuro ci hanno visto e ci vedranno protagoniste rappresentano importanti tappe di un processo verso un totale ribaltamento dello status quo” afferma Claudia Borgia portavoce dell’Assemblea.

Alla luce di questo l’Assemblea ha lanciato la proposta di attraversare il 25 novembre con una manifestazione cittadina che vedrà le donne scendere in piazza unite e sempre più ambiziose. Per promuovere e diffondere quanto più possibile l’appuntamento si è inoltre stabilita l’organizzazione di diverse iniziative di avvicinamento che si svolgeranno nelle scuole e nelle università.

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