Da una parte il rapporto personale consolidato fra l’assessore regionale al Turismo Elvira Amata e l’imprenditrice Marcella Cannariato, dall’altro un rapporto in crescita fra la stessa Cannariato e Sabrina de Capitani la Portavoce del Presidente dell’Assemblea regionale siciliana.
Due filoni derivanti dalla stessa inchiesta
Sono due filoni d’inchiesta paralleli, entrambi derivanti dalle carte della mostra milionaria a Cannes quelli su cui indaga la procura di Palermo. E su questi rapporti i magistrati, Andrea Fusco e Felice De Benedittis, ritengono di avere individuato almeno un patto corruttivo proprio fra Cannariato e Amata.
Il nipote diciottenne
Al centro delle intercettazioni c’è Tommaso Paolucci, il nipote diciottenne dell’assessore al quale Caterina Cannariato avrebbe trovato a pagato casa, prima un B&B, poi un alloggio studentesco ottenuto dall’Ersu, infine casa sopra il posto di lavoro che lei stessa le avrebbe fornito assumendolo con uno stipendio da 1500 euro al mese sia pure con un contratto a termine e la promessa di trasformarlo in indeterminato.
La dipendente inviata a diventare amica del nipote dell’assessore
La Cannariato avrebbe chiesto ad una sua dipendente poco più grande di prenderlo sotto la sua ala, di inserirlo nel mondo dei giovani palermitani, di uscirci insieme per fargli conoscere gente.
Ma non basta, Caterina Cannariato avrebbe procurato casa a Palermo anche all’assessore ma quella se la sarebbe fatta pagare “perché in giornalisti non cercano altro” avrebbe detto intercettata. E ci sarebbero altre utilità che, però, gli inquirenti non contestano.
La corsia preferenziale
In cambio avrebbe ottenuto una corsia preferenziale nei contributi dell’assessorato ma il rapporto non era solo fatto di rose e fiori. La Cannariato avrebbe manifestato insofferenza per doversi far carico di tutte le spese del nipote mentre l’assessore ci sarebbe rimasta male di dover pagare l’affitto di casa propria.
La lobbista e il collegamento con il filone parallelo
Poi ci sarebbe il filone dei rapporti con De Capitani. intercettazioni personali fra Cannariato e la Portavoce del presidente ma pratiche in mano al segretario. Sia la Portavoce del presidente, Sabrina de Capitani che il segretario dell’assessore, Giuseppe (Pippo) Martino si sono dimessi. ma questo non è servito ad arginare l’inchiesta e nemmeno i suoi effetti politici






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