L’assemblea degli assistenti igienico personali agli studenti disabili, in lotta contro i 1500 licenziamenti sanciti dall’articolo 10 della legge regionale 8-2018, nota come Finanziaria bis, ha deciso di continuare la mobilitazione e le iniziative di lotta a difesa del diritto al lavoro.
Dopo 20 anni di servizio specializzato nelle scuole, seppur con contratti precari, qyuesti lavoratori hanno visto la cancellazione della loro figura professionale con un emendamento all’articolo 10 firmato da Pd e M5S, approvato dall’Ars il 17 maggio scorso. L’emendamento prevede che le funzioni svolte fino ad oggi dagli assistenti, èper contenere le spese, siano svolte a partire dal prossimo anno scolastico dai collaboratori scolastici, cioè o bidelli, dopo la frequentazione di un corso di formazione di 16 ore.
Il blocco dell’intera norma, a causa dell’impugnativa di lunedì scorso del Consiglio dei ministri di un altro articolo contenuto in essa, per glia assistenti ai disabili rappresenta, spiega Giorgia Geraci, delegata sindacale Slai Cobas,”un’altra opportunità per continuare a pressare per l’abrogazione dell’articolo 10 che riteniamo un dovere politico, visto che gli stessi deputati all’audizione del 13 luglio congiunta della 2 e 5 commissione hanno ammesso ‘l’errore’ compiuto approvando l’articolo 10 o il “danno” fatto a cui si deve riparare”.
Già da oggi gli assistenti rimettono in moto la protesta. Si recheranno all’Ars in cui stamattina per monitorare la situazione al pomeriggio in cui lo Slai Cobas, insieme agli altri sindacati, è stato convocato a palzzo comitini alle 17 dal neo sindaco della città metropolitana di Palermo, Leoluca Orlando.
Proteste anche a Catania, dove l’Unicobas stamattina ha organizzato un volantinaggio di denuncia degli assistenti agli studenti disabili e dei collaboratori scolastici in via Etnea e davanti alla Prefettura.
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