Palermo

Atteso in serata il decreto col calendario delle riaperture ma se il contagio risale di nuovo tutti reclusi in casa

Qualche assaggio di ripartenza da lunedì, poi un via libera più sostanzioso dal 4 maggio, ma con disposizioni che garantiscano la sicurezza. Il governo sta disegnando il quadro del graduale ritorno alla normalità per fabbriche e negozi, che verrà tradotto in un nuovo dpcm atteso in serata dopo la cabina di regia con le Regioni, o, al massimo lunedì.

Ma resta il pressing: qualche governatore si è avvantaggiato, come Attilio Fontana in Lombardia, con la riapertura da mercoledì dei mercati all’aperto, e Luca Zaia in Veneto, che ha dato il via libera alla vendita di cibo “take away”. Mentre in Toscana, da lunedì ripartono i lavori di manutenzione per le ditte tessili.

Resta il nodo spostamenti. Gli scienziati sono cauti: l’autocertificazione dovrebbe scomparire solo per chi rimane all’interno dello stesso Comune. Il calendario delle riaperture è un puzzle che l’Esecutivo smonta e rimonta ad ogni ora, anche sulla base delle indicazioni della task force Fase 2 guidata dal manager Vittorio Colao.

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Per gli aggiustamenti definitivi è attesa la relazione del comitato tecnico scientifico, con il prospetto della ripartenza per negozi e uffici: il riavvio dovrebbe oscillare fra il 4 e l’11 maggio. L’obiettivo sarà evitare orari di punta.

Per questo, sono allo studio aperture e chiusure diversificate, spalmate sulla giornata. Uno schema che si porterebbe dietro la conseguente ridefinizione delle corse per il trasporto pubblico nelle città. Le linee guida, intanto, suggeriscono termoscanner non solo nelle grandi stazioni e negli hub aeroportuali, ma in tutte le stazioni e gli aeroporti. La data si allontana ancora di più per i ristoranti, che potrebbero restare chiusi almeno fino al 17 maggio. La Federazione Italiana dei Pubblici Esercizi ha comunque già stilato un protocollo per garantire la sicurezza: un metro di distanza tra i tavoli, mascherine, sanificazioni dei locali. Anche i musei dovrebbero tornare ad accogliere i visitatori il 18 maggio.

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Al momento, la prima crocetta sul calendario del governo è sul giorno 27, per l’edilizia pubblica. Il nuovo protocollo per i cantieri, firmato al ministero delle Infrastrutture, prevede un serie di precauzioni, come la quotidiana misurazione della temperatura, l’accesso contingentato agli spazi comuni, la distanza di un metro tra le persone.

Per il riavvio di manifattura e cantieri privati, il governo ha individuato il 4 maggio. Stessa data per i parchi, anche se resta il divieto imperativo di assembramento. L’orientamento è di permettere che all’aperto possa stare vicino un numero molto limitato di persone, come i componenti di una famiglia. Mentre il governo è al lavoro per stabilire quando potranno tornare a essere celebrate messe, matrimoni e funerali. Sul sito di Palazzo Chigi, intanto, arriva un chiarimento valido già da ora: visto che è già possibile fare sport vicino a casa, chi abita in zone di mare può tranquillamente fare il bagno. Le riaperture potranno poi essere cucite addosso ai diversi territori attraverso ordinanze prefettizie, sulla base del codice Ateco, che categorizza e classifica le varie tipologie e sottotipologie di attività.

Si va verso una Fase 2 a macchia di leopardo. Le nuove direttive lombarde prevedono la ripartenza dei mercati alimentari scoperti da mercoledì 29, a patto che facciano osservare una serie di misure di prevenzione: guanti, mascherine, distanze. In Veneto, oltre alle consegne a domicilio, i clienti possono già andare persona al negozio, acquistare e portare a casa il cibo da asporto. In Toscana è permesso alle aziende dei distretti tessili, in particolare di Prato, la ripresa dal 27 delle attività di manutenzione. La Sicilia ha già predisposto il suo calendario per l’apertura dei cantieri delle opere pubbliche ma per tutto il resto si atterrà alle indicazioni nazionali ed non è intenzionata a maggiori concessioni anche se il contagio nell’isola è fra i più bassi d’Italia

Ma non è detto che la riapertura avvii una strada tutta in discesa. Il governo sta già studiando un meccanismo ‘d’emergenza’ da introdurre se, dopo il primo allentamento del lockdown, in alcune aree del Paese tornassero a salire i contagi.

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