Mercoledì 22 novembre si è svolta presso l’aula della Commissione Attività produttive della Camera un’audizione avente ad oggetto l’andamento dei prezzi dell’elettricità e del gas dal 2021 ad oggi.

L’inflazione e la dinamica dei beni energetici dell’abitazione

 La rapida accelerazione dell’inflazione nel 2022 e il successivo rallentamento, iniziato a dicembre e proseguito nel corso del 2023, hanno risentito in primo luogo dell’andamento dei prezzi dell’energia elettrica, gas e degli altri combustibili.

Da gennaio 2021, i prezzi di questo gruppo di beni hanno fatto registrare una progressiva crescita in termini tendenziali, raggiungendo picchi elevatissimi (+135,0% a ottobre 2022). La fase di accelerazione si è interrotta a novembre 2022, quando il tasso di crescita dei prezzi di energia elettrica, gas e altri combustibili ha iniziato a scendere. Tale andamento è imputabile sia alle tariffe del mercato tutelato sia ai prezzi del mercato libero per l’energia elettrica e il gas di rete, i cui effetti sulla spesa delle famiglie sono stati in parte compensati dalle misure intraprese dal governo a sostegno delle famiglie.

Più in dettaglio, i beni energetici, dopo aver registrato un’accelerazione nel corso del 2022, con il picco osservato a ottobre (+71,1% la variazione rispetto allo stesso mese dell’anno precedente), hanno evidenziato un drastico rallentamento nel 2023, che ha riportato la crescita su base tendenziale al -19,7% di ottobre. Tale andamento riflette essenzialmente le dinamiche registrate per la componente relativa agli energetici per uso abitativo (elettricità e gas di rete) venduti sia sul mercato tutelato sia sul mercato libero.

In particolare, dalla fine del 2021, i prezzi dell’Energia elettrica venduta sul mercato libero hanno fatto registrare tassi tendenziali in marcata accelerazione, con una rapidissima ascesa a ottobre dell’anno successivo, quando la crescita su base annua dei prezzi del settore è salita al suo massimo (+329,0%). Già dal mese successivo, la dinamica dei prezzi dell’Energia elettrica sul mercato libero si è drasticamente ridimensionata, continuando la sua fase di discesa, fino a scendere su valori negativi ad agosto del 2023 (-8,1%), per poi finire a -47,1% a ottobre.

Per quanto riguarda l’Energia elettrica venduta nel mercato tutelato, il profilo tendenziale dei prezzi ha evidenziato un’accelerazione già dal secondo trimestre del 2021, salendo a gennaio dell’anno successivo al +103,4%. Nei due trimestri seguenti, la dinamica tendenziale dei prezzi dell’elettricità sul mercato tutelato si è quasi dimezzata, prima di tornare, nell’ultimo trimestre del 2022, su valori di poco inferiori a quelli di inizio anno (+91,5%). Da gennaio 2023, i tassi di crescita su base annua dei prezzi si sono fortemente ridimensionati, scendendo in territorio negativo già dal secondo trimestre dell’anno e attestandosi, a ottobre, al -48,3%.

Anche per il Gas di città e gas naturale, dal secondo trimestre del 2021 i tassi di crescita su base annua dei prezzi del mercato tutelato sono risultati in accelerazione, salendo a gennaio 2022 a +86,5%. Nei mesi successivi, dopo un temporaneo rallentamento che ha riportato la dinamica tendenziale al +3,4% di ottobre, i prezzi del Gas di città e gas naturale sul mercato tutelato hanno ripreso ad accelerare, spingendo il tasso di crescita al +44,7% di fine anno. Dal gennaio 2023, la dinamica tendenziale dei prezzi ha evidenziato una nuova netta inversione di tendenza, mantenendosi su valori ampiamente negativi nei primi tre trimetri dell’anno. A ottobre, l’aggiornamento delle tariffe (e del bonus ordinario) ha riportato la crescita tendenziale dei prezzi del mercato tutelato su tassi lievemente positivi (+2,5%).

Nel corso del 2022, i prezzi del Gas di città e gas naturale sul mercato libero sono risultati quasi costantemente in aumento sul piano congiunturale. Su base tendenziale, a dicembre dello stesso anno, i prezzi sono risultati del 134,9% più elevati rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Tuttavia, da gennaio 2023, il Gas di città e gas naturale sul mercato libero ha evidenziato un profilo tendenziale in rapida decelerazione che ha portato il tasso di crescita in ragione d’anno a – 44,6% a ottobre.

Gli impulsi inflazionistici di origine esterna

A partire dal secondo trimestre del 2021, i prezzi delle materie prime energetiche sono cresciuti progressivamente, raggiungendo livelli critici già a dicembre 2021, con ulteriori rialzi nel 2022 e fino alla fine dell’estate; l’ultima parte del 2022 è stata invece caratterizzata da una rapida diminuzione dei prezzi, proseguita nel corso del 2023.

I valori medi unitari all’importazione dei beni energetici, in flessione nel 2020 (30,9%), hanno segnato nel complesso incrementi eccezionalmente elevati sia nel 2021 (+84,4%) sia nel 2022 (+119,8%). A partire dall’autunno 2022, hanno mostrato una progressiva decelerazione, registrando nel primo trimestre del 2023 una flessione tendenziale (-10,4%) che si è poi accentuata nei due trimestri successivi (39,0% e 53,0%, rispettivamente nel secondo e nel terzo).

L’andamento dei valori medi unitari all’import dei prodotti energetici, data la forte dipendenza energetica del nostro Paese dall’estero, contribuisce a spiegare gran parte delle pressioni inflazionistiche importate nel corso del 2021 e del 2022.

Nel dettaglio dei beni energetici importati, i valori medi unitari all’importazione del gas naturale sono rapidamente cresciuti nel corso del 2021, segnando un aumento tendenziale del 300% nel quarto trimestre (da +4,2% del primo) e mostrando una dinamica di crescita ancora molto sostenuta nei primi nove mesi del 2022; nell’ultimo trimestre dell’anno si è registrato un deciso rallentamento, seguito da una flessione nel primo trimestre 2023 (-5,1%), accentuatasi nei mesi successivi (67,0% nel terzo trimestre).

Anche i prezzi dell’energia elettrica hanno subito rialzi notevoli negli ultimi due anni, con aumenti spesso più marcati di quelli del gas naturale: i valori medi unitari all’importazione dell’energia elettrica sono cresciuti rapidamente e in misura rilevante già dal primo trimestre del 2021 (+55,0%) e, analogamente al gas naturale, hanno raggiunto il picco di crescita nel quarto trimestre dello stesso anno, segnando un incremento di eccezionale entità (+371,1%). La crescita è rimasta molto sostenuta fino all’autunno del 2022, per poi mostrare una drastica frenata nell’ultimo trimestre (-0,2%) e un netto calo tendenziale nel primo trimestre 2023 (-37,8%), che si è ulteriormente ampliato nei due trimestri successivi (-54,8% e -76,8%, rispettivamente nel secondo e nel terzo).

Una dinamica relativamente meno accentuata ha caratterizzato invece i prezzi del petrolio: i valori medi unitari all’import, dopo essere aumentati del 118,2% nel secondo trimestre 2021 (da -12,0% del primo), hanno mantenuto un profilo di crescita sostenuto, ma più contenuto, con picchi nel quarto trimestre 2021 (+83,1%) e nel secondo trimestre 2022 (+82,4%). Dopo un progressivo rallentamento nella seconda metà del 2022, anche i valori medi unitari all’import del petrolio greggio hanno registrato nella prima parte del 2023 una flessione tendenziale (-10,7% e 28,3%, rispettivamente nel primo e nel secondo trimestre). Nel terzo trimestre dell’anno in corso, la flessione resta marcata ma risulta in attenuazione, a causa della ripresa dei corsi internazionali in un nuovo contesto caratterizzato da deficit di produzione e riduzione delle scorte.

La dinamica dei prezzi alla produzione della fornitura di energia elettrica e gas sul mercato interno

I prezzi alla produzione dell’industria sul mercato nazionale sono aumentati in media nel 2021 del 13,0% (da – 4,3% del 2020) e del 42,7% nel 2022. Nel primo trimestre del 2023, hanno registrato una crescita in netta attenuazione (+8,1%), diminuendo progressivamente nei mesi successivi. Nel terzo trimestre dell’anno in corso, la flessione tendenziale è stata pari a 16,1%.

Il comparto energetico ha contribuito in modo significativo alla dinamica dell’inflazione alla produzione nel corso dell’ultimo biennio. I prezzi all’origine dei prodotti energetici venduti sul mercato interno sono aumentati in media del 33,6% nel 2021 (da -13,9% del 2020) e del 104,3% nel 2022. Nel primo trimestre dell’anno in corso hanno registrato una crescita in decisa attenuazione (+4,8%), per poi flettere nel secondo (-22,9%). Nel terzo trimestre 2023 la loro flessione tendenziale si è ulteriormente accentuata (-37,3%), principalmente per effetto delle dinamiche negative dei prezzi della fornitura di energia elettrica e gas naturale.

Il settore della fornitura di energia elettrica e gas è stato direttamente e immediatamente influenzato dall’andamento delle quotazioni internazionali delle principali materie prime energetiche importate (gas naturale e greggio) e dell’energia elettrica importata, i cui rialzi hanno determinato, a partire dal secondo trimestre del 2021, una forte accelerazione della crescita dei prezzi del gruppo, rimasta molto sostenuta fino al terzo trimestre del 2022 (+155,3%). A fine 2022, la dinamica dei prezzi si è nettamente attenuata e, nel primo trimestre 2023, la crescita si è attestata al +4,8%; nei mesi successivi, i prezzi sono rapidamente diminuiti in termini tendenziali, segnando nel terzo trimestre una flessione del 43,4%.

Nell’ambito del settore, con riguardo ai due principali comparti, produzione e distribuzione di energia elettrica e produzione di gas, distribuzione di combustibili gassosi mediante condotte, si rilevano nel biennio 2021-2022 dinamiche sostanzialmente simili ma molto più accentuate per il secondo comparto: nel corso del 2021 i prezzi della produzione di gas, distribuzione di combustibili gassosi mediante condotte sono rapidamente aumentati a partire dal secondo trimestre, segnando un incremento tendenziale del 136,1% nell’ultimo (da -11,1% del primo) e restando per tutto il 2022 su tassi di crescita tendenziali superiori o prossimi al 200%; mentre quelli della produzione e distribuzione di energia elettrica, in aumento già a partire dal primo trimestre del 2021 (+4,6%), hanno mostrato un profilo di crescita più graduale, raggiungendo il picco di crescita nel terzo trimestre 2022 (+139,6%) e segnando un netto rallentamento nel quarto (+51,3%). Dal secondo trimestre 2023, si rilevano dinamiche tendenziali negative dei prezzi molto simili e in progressiva accentuazione per entrambi i comparti.

Fonte: Istat, Indagine sui prezzi al consumo

 

Allegato statistico all’audizione

 

Fonte: Istat, Statistiche su prezzi alla produzione dell’industria (a)

I dati di settembre 2023 sono provvisori.