Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino, ha alzato la voce contro Emmanuel Macron, presidente della Francia, e David Cameron, ministro degli Esteri britannico, a proposito di quanto entrambi hanno affermato ieri.

Anzitutto, Macron, in un’intervista all’Economist, ha affermato: “Se i russi dovessero sfondare le linee del fronte, se ci fosse una richiesta ucraina – cosa che oggi non avviene – dovremmo legittimamente porci la domanda. Escluderlo a priori non significa imparare la lezione degli ultimi due anni”.

David Cameron, invece, ha affermato che “l’Ucraina ha il diritto di colpire obiettivi all’interno della Russia con armi britanniche”.

Peskov ha, quindi, dichiarato, a proposito di Macron, che “la dichiarazione è molto importante e molto pericolosa. La Francia continua a parlare costantemente della possibilità di un suo coinvolgimento diretto – sul campo. Questa è una tendenza molto pericolosa”.

Mentre, per quanto concerne Cameron, le sue parole rappresentano “un’escalation diretta della tensione intorno al conflitto ucraino, che potrebbe potenzialmente rappresentare un pericolo per l’intera architettura di sicurezza europea”.

Salvini contro Macron

In Italia, invece, Matteo Salvini, leader della Lega e vicepremier, ha subito criticato quanto detto da Macron su X: “Mai un soldato italiano a morire nel nome di Macron. Io la penso così”.

Per Sandro Gozi, eurodeputato, segretario generale del Partito democratico europeo e membro del Team Europe di Renew alle elezioni europee, “la prima replica immediata alle parole del presidente francese è arrivata non dalla portavoce ufficiale del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ma dal vero portavoce del Cremlino in Europa, ovvero Matteo Salvini. Nessuna sorpresa, in effetti, poiché su Putin e sulla guerra in Ucraina Salvini è sempre stato molto chiaro. Nessuna ambiguità strategica: lui ha già scelto da che parte stare, quella di Putin e della Russia ovviamente”.