I giudici della Corte dei Conti presieduti da Vincenzo Lo Presti hanno condannato in primo grado Giovanni Landini, dirigente dell’azienda regionale delle foreste demaniali a risarcire con 10 mila euro l’assessorato al Territorio per il danno di immagine per avere utilizzato l’auto di proprietà della Regione per scopi personali.

Le indagini

Landini, secondo quanto accertato dai colleghi della forestale di Trapani, dal luglio del 2016 all’aprile del 2017 “avrebbe utilizzato di servizio per spostarsi dalla sua residenza a Palermo, – si legge nella sentenza – la sede di servizio a Trapani e altri distaccamenti non autorizzati e non inerenti all’attività di servizio”. Secondo il difensore del dirigente c’è “l’improponibilità dell’azione risarcitoria affermano che la sentenza emessa a seguito di patteggiamento non ha efficacia nei giudizi civili o amministrativi e non è equiparabile ad una sentenza penale di condanna emessa s seguito di dibattimento”.

L’accusa

Di diverso avviso i giudici contabili secondo cui “la sentenza emessa a seguito di patteggiamento, – si legge nel provvedimento della corte dei conti – quando sia divenuta irrevocabile, costituisca valido presupposto per l’esercizio dell’azione per il risarcimento del danno all’immagine. E’ indubitabile – proseguono i giudici – che la condotta del dirigente ha leso l’immagine dell’amministrazione dove lo stesso prestava servizio e ciò per la gravità dei fatti contestati. La procura ha quantificato il danno di immagine in 10 mila euro. Gli indicatori giustificano integralmente la richiesta risarcitoria del pm contabile”.

La corte dei conti e le frodi Ue

Il livello complessivo degli errori nelle spese finanziate dal bilancio dell’Ue è aumentato nel 2021, raggiungendo il 3% (nel 2020 era del 2,7%). Circa due terzi (63,2%) delle spese sottoposte ad audit sono state ritenute ad alto rischio, anche in questo caso in aumento rispetto al 2020 (59%) e agli esercizi precedenti. E’ quanto emerge dalla relazione annuale della Corte dei conti europea sull’esercizio finanziario.

Le norme e i criteri di ammissibilità che disciplinano questo tipo di spese sono spesso complessi, ha sottolineato la Corte, aumentando la probabilità di errori. Il livello di errore stimato non misura la frode, l’inefficienza o gli sprechi, ma è una stima delle risorse finanziarie che non sono state utilizzate nel pieno rispetto delle norme nazionali e dell’Ue.