Una mozione di Forza Italia all’Ars per mandare a casa Tuccio D’Urso, coordinatore della struttura tecnica e soggetto attuatore dell’emergenza Covid in Sicilia. L’ha presentata Tommaso Calderone, capogruppo di Forza Italia all’Ars. La conferma arriva tramite una nota dello stesso parlamentare regionale azzurro. “Ho appena presentato una mozione che impegna il Governo regionale – e per esso il presidente Musumeci – a revocare con effetto immediato l’incarico di coordinatore della struttura tecnica e soggetto attuatore dell’emergenza Covid in Sicilia, conferito al dott. Tuccio D’Urso”, dice Calderone.
“Oltraggiare il Parlamento siciliano”
Secondo Forza Italia, il coordinatore nominato da Musumeci, avrebbe oltraggiato l’Assemblea Regionale. “È spiacevole constatare che nonostante il ruolo che ricopre, si permetta di oltraggiare il Parlamento siciliano, mancandogli di rispetto con attacchi volgari e sconsiderati tramite i propri canali social. Il suo modo di agire lede il rapporto di fiducia che deve esistere tra le parti. Ricordo che, come sancito dal Codice di comportamento dei dipendenti della Regione Siciliana – art. 1 comma 1, art. 2 comma 2 e art. 3 comma 1 – il rispetto delle istituzioni si applica non solo a chi ha un rapporto di dipendenza in seno alla PA, ma anche ai consulenti che ricoprono incarichi esterni – come nel caso dell’ex dirigente regionale D’Urso”.
La mozione
Il deputato ha così presentato una mozione per chiedere la revoca dell’incarico. “Per tale motivo chiedo al presidente Musumeci l’immediata destituzione. Il vaso è colmo: il Parlamento siciliano merita rispetto”. Conclude così il capogruppo di Forza Italia Tommaso Calderone.
Il doppio voto contestato da D’Urso
La vicenda è quella relativa alle due volte in cui Parlamento siciliano ha presentato un disegno dei legge volto alla proroga per tre anni dei dirigenti in servizio alla Regione che andavano in pensione nell’anno 2020. “Per due volte il parlamento ha respinto il disegno di legge. “La prima volta sono mancati dei voti – replica D’Urso a BlogSicilia -. I parlamentari hanno votato ma i voti non erano presenti”. “Nel corso della seconda votazione – aggiunge ancora D?Urso – si sono riscontrati due voti falsi. Voti da due parlamentari che non presenti in aula”. Il coordinatore della struttura tecnica e soggetto attuatore dell’emergenza Covid in Sicilia ha anche estrapolato i filmati relativi alle due sedute.
La Regione ora senza dirigenti capaci di far spendere i fondi
“Non ho oltraggiato nessuno, ho solo detto che in occasione dei due voti, come dimostrato anche nei filmati presenti in rete, che ci sono stato gravi errori nel conteggio dei voti, tali da mettere in risalto il deficit organizzativo dell’Assemblea”, spiega ancora D’Urso che evidenzia come al momento, dopo il pensionamento di una ventina di dirigenti, la pubblica amministrazione abbia un grave deficit di dirigenti esperti nelle problematiche relative ai finanziamenti comunitari. “Trattenere in servizio i dirigenti più capaci, avrebbe senz’altro contribuito alla’impegno e alla spesa dei fondi comunitari. Per questo coacervo di volontà da parte del presidente dell’Ars, del M5S e del PD, tutto ciò non si è verificato. Il governo aveva regione. Così una ventina di dirigenti sono in pensione in un momento un cui la Sicilia ne avrebbe avuto bisogno”. “Mi stupisce – chiosa ancora D’Urso – come un valoroso avvocato come l’onorevole Calderone faccia uno svarione sia sotto il profilo di diritti costituzionali della libertà di pensiero e sia sulla distinzione tra personale che lavora in Regione e no”.
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