Mentre non si spengono le polemiche seguite alla pubblicazione della graduatoria definitiva dell’Avviso 8 della formazione professionale in Sicilia, le organizzazioni degli enti scrivono all’assessore regionale all’Istruzione e alla Formazione professionale Bruno Marziano e al dirigente generale del dipartimento Gianni Silvia per chidere l’apertura di un confronto.

“Le organizzazioni datoriali, – si legge nella nota inviata a Marizano e a Silvia – comprendono le preoccupazioni espresse, rispetto alle quali anche chi scrive si sente partecipe e fortemente responsabilizzato, e attendono come discusso una convocazione del Governo. Sempre disponibili a confrontarsi sulle norme, emanate a tutti i livelli, che riguardano anche il personale, se del caso per meglio applicarle, e ricercare una comune posizione che ponga al centro di ogni ragionamento pure il raggiungimento degli obiettivi formativi e l’interesse degli allievi e delle loro famiglie, portatori di primarie istanze, di non inferiore rilevanza e allarme sociale”.

Gli enti siciliani pongono l’accento sullo stato attuale del mondo della formazione professionale in Sicilia che “soffre anche per diverse altre tematiche, che stanno via via facendo chiudere i battenti a tutti gli enti impegnati. Partendo dall’attenzione al diritto alla istruzione e alla formazione professionale di tutti i siciliani per l’acquisizione di competenze spendibili, devono rimarcare che ancora, da mesi quando non da anni, i giovani non riescono a riprendere il proprio percorso di studi che li dovrebbe portare a qualificarsi per meglio accedere al lavoro, essendo ancora fermi gli avvisi 4, 7 e 8. Quest’ultimo, va ricordato, è stato emanato dopo il ritiro dell’Avviso 1/2015 e dell’Avviso 3/2015, oggetto di impugnativa davanti al Tar”.

Altro tema che le organizzazioni datoriali considerano “da non da sottovalutare” è “l’utilizzo delle fonti di finanziamento europeo, nazionale e regionale o la gestione di ambiti formativi diversi tra loro pongano un problema di requisiti e di rispetto di procedure, il rischio della inammissibilità della spesa e, pertanto, possano pregiudicare le condizioni di agibilità con conseguenze disastrose per la stessa Amministrazione come gli enti gestori”.

Quindi per gli enti è “innegabile la condizione di disagio in attesa dell’erogazione dei primi acconti dei percorsi Iefp e di quelli in alternanza scuola lavoro che hanno dovuto avviare oltre due mesi addietro, sotto la propria responsabilità, anticipandone i costi, per assicurare tutto ciò che serve ai propri allievi. Cosa possono gli enti dire alle famiglie per le numerose classi non ancora finanziate che non hanno potuto iniziare i percorsi formativi? Cosa possono riferire ai creditori circa la mancata erogazione dei saldi del Piano Giovani, bloccati da mesi, nonostante le attività siano state ampiamente concluse e rendicontate? Oppure dell’impegno assunto un anno fa dai vertici amministrativi e politici a chiudere i rendiconti ed erogare i saldi dei percorsi, ancora non definiti dal 2007-08 per l’IeFP, se non addirittura da prima per gli interventi formativi? Oppure degli accreditamenti aperti? È necessario che vengano chiarite le ragioni di tutti questi ritardi. Tutto ciò concorre a creare instabilità in un sistema già ampiamente provato”.

E quindi, senza alzare, per il momento, troppo la voce gli enti professionali chiedono all’assessore Marziano “che ciascuno compia responsabilmente la propria parte, provvedendo alle attività di competenza, considerati i notevoli disagi prodotti a tutti gli operatori, a vario titolo impegnati, già gravati da situazioni di crisi che hanno determinato insostenibili stati di incertezza per il loro futuro”.