Il regolamento che sta alla base del settimo bando per i contributi per il recupero del centro storico a Palermo, attualmente in discussione in Consiglio Comunale, in alcuni punti lascia perplessi i costruttori edili che trovano discutibili alcune direttive.

“Non comprendiamo perché – dice il presidente di Ance Palermo Fabio Sanfratello – al bando sia prevista la partecipazione di singoli proprietari e non di imprenditori. Se la finalità è il risanamento del centro storico, questa discriminazione nei confronti delle società appare ingiustificata poiché sono proprio queste società, in grado di recuperare immobili al pari degli altri, ad avere investito nel centro storico contribuendo al risanamento”.

Tra gli altri punti che lasciano perplessi i costruttori, quello dell’ordine cronologico per l’assegnazione dei finanziamenti. “Inserire l’ordine cronologico tra i criteri di selezione è fuorviante – continua il presidente dei costruttori – perché costringerebbe a fare la fila per presentare prima degli altri l’istanza. Sarebbe meglio, invece, fissare una data entro la quale presentare le richieste di contributo ed utilizzare criteri oggettivi per tutti quelli che le hanno presentate entro i termini, dando, semmai, la priorità agli edifici con pericolo di crollo”.

L’ultima questione controversa è legata alla norma che stabilisce che i beneficiari che non hanno completato le opere entro il termine fissato, avranno revocata la sola quota di contributo ancora non erogata e spesa. “Revocare il contributo per le opere non eseguite – conclude Sanfratello – non è una penalizzazione per il mancato rispetto dell’impegno assunto. Più corretto sarebbe revocare l’intero contributo incamerando la fidejussione a garanzia”.

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