A Bellolampo non tira una bella aria. Lo spazio comincia a scarseggiare e il tempo stringe. Spira nuovamente aria di bufera in casa Rap dopo l’ufficializzazione del dato relativo ai volumi disponibili all’interno della prima tranche della settima vasca. Cinquantamila metri cubi: questo è quanto spazio rimane secondo quanto affermato dal presidente Giuseppe Todaro in una lettera di risposta ad alcune interrogazioni provenienti dal Comune di Palermo. Fugati quindi gli interrogativi posti da Palazzo delle Aquile e dai sindacati dell’azienda, non certo con una risposta completamente positiva, anzi.

Quello che preoccupa non è tanto l’inizio dei conferimenti dai 14 comuni della provincia di Palermo spostati a Bellolampo dalla Regione, quanto per i pessimi numeri che il capoluogo siciliano continua ad avere sul fronte della raccolta differenziata (ancora ben al di sotto del 20%). A Bellolampo arriva troppa spazzatura e lo spazio continua a ridursi. L’unica soluzione, in attesa di performance migliori sul fronte cittadino, rimane quella della consegna di un’ulteriore tranche della settima vasca. L’obiettivo era quello di averla già subito, ovvero a fino marzo. La speranza più realistica parla invece di tempi un po’ più dilatati ma comunque celeri visto che, secondo quanto affermato da Rap, le previsioni parlano di un esaurimento della prima tranche della settima vasca entro fine aprile. Per allora, la seconda tranche dovrà essere pronta. Altrimenti si rischia l’ennesimo stato di emergenza.

In quattro mesi esauriti i 2/3 degli spazi disponibili

Le cifre fornite da Rap si basano comunque su previsioni, anche se i numeri sono inclementi sia con Rap che con il comune di Palermo. La prima tranche della settima vasca è stata consegnata dalla Regione Siciliana lo scorso 31 ottobre. Uno spazio da 180.000 metri cubi che, secondo i calcoli avrebbe dovuto garantire un periodo cuscinetto di sei-otto mesi. Stime che, con ogni probabilità, andranno riviste al ribasso. “Alla data del 29 febbraio – scrive Rap in una nota di risposta ad un’interrogazione consiliare – la capacità residua della settima vasca è di 50.000 metri cubi, equivalente a due mesi di autonomia“. Poche parole in cui però si offrono certezze tutt’altro che confortanti. Intanto, stando ai numeri forniti da Rap, sarebbero stati occupati già 130.000 metri cubi di spazio in quattro mesi. Un media da oltre 32.500 metri cubi di spazzatura al mese. E fino a febbraio a conferire a Bellolampo era solo il comune di Palermo con le sue 800 tonnellate giornaliere. Ammasso di rifiuti a cui andrà aggiunta la parte residuale proveniente dalla provincia di Palermo, ovvero 60 tonnellate al giorno.

Palermo e il suo pessimo rapporto con la raccolta differenziata

Tutto sarebbe più facile se Palermo migliorasse i suoi numeri nella raccolta differenziata. Settore sul quale Rap sta provando a lavorare, facendo partire la raccolta porta a porta nella Zona Nord della città. Fatto che ha relegato però la zona Sud a semplici conferimenti di prossimità (quando gli stessi partiranno). Da capire che impatto avrà tale manovra sulle performance della città di Palermo. Chiaro è che l’attuale situazione non è più sostenibile: 800 tonnellate al giorno di rifiuti indifferenziati, oltre ad essere un dato spropositato, rappresentano un problema sui vincoli da raggiungere entro il 2025 per rispettare i parametri di settore europei.

Un giorno di rifiuti di Palermo equivale a tredici dei 14 comuni della Provincia

Per allora, Palermo sarà chiamata ad avere almeno il 65% di raccolta differenziata, ovvero più del triplo di quanto riesce a fare ad oggi (gli ultimi dati parlano di un misero 18%). Proprio su ciò si basa la scarsa incidenza dei comuni della Provincia nelle dinamiche di Bellolampo. Tutti e 14 i comuni della Città Metropolitana autorizzati a conferire a Bellolampo producono un ammontare di spazzatura indifferenziata di 60 tonnellate, con un dato medio di differenziato intorno al 70%. Tradotto, l’insieme delle 14 città della provincia impiegherebbero più di tredici giorni a produrre l’equivalente giornaliero di Palermo. Realtà diverse, cifre diverse, ma che rendono l’idea di quanto il capoluogo siciliano debba crescere da questo punto di vista.

Al momento rischi controllati a patto che..

Nella lettera di risposta all’interrogazione consiliare, Todaro si è detto comunque ottimista sulla tenuta di Bellolampo, sottolineando che “non si ritiene sussista una specifica problematica connessa alla disponibilità volumetrica relativa all’ammissione dei Comuni  della Provincia“. Tutto ciò, chiaramente, ad una condizione, ovvero che la Regione Siciliana faccia presto con i lavori sulla settima vasca. “Si impone una celere consegna del secondo lotto della settima vasca al fine di evitare soluzioni di continuità nel conferimento dei rifiuti dalla Città di Palermo e dai sopracitati comuni“. E di certo i lavori condotti a Bellolampo proprio sulla struttura (la prima tranche) non hanno spiccato da questo punto di vista.

Le preoccupazioni della Cgil

Una situazione sulla quale si registra la posizione critica dell’esponente della Cgil Riccardo Acquado. “Todaro aveva detto in varie interviste che non ci sarebbero stati problemi a Bellolampo sino a luglio. Oggi, ad appena tre settimane da tali affermazioni, Todaro dice che abbiamo un margine di sicurezza almeno fino ad aprile. Abbiamo scoperto che Palermo ha poco più di un mese di autonomia nei conferimenti a Bellolampo. E’ ragionevole sospettare che Todaro non sa di cosa sta parlando quando rilascia certe dichiarazioni. Se sei la massima autorità in Rap, non puoi non sapere cosa sta succedendo a Bellolampo, atteso che dalla discarica sono derivati costi e, quantomeno in passato, un’emergenza cittadina. Senza considerare che il presidente della Rap Todaro ha l’obbligo di dare risposte reali e non approssimative, considerato che Bellolampo così come tutta la Rap sono proprietà dei cittadini palermitani (per il tramite del Comune, socio unico)”.

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