Palermo, la Provincia e i rifiuti della discordia. Dopo il parere negativo arrivato dall’Arpa, il sindaco del capoluogo siciliano Roberto Lagalla ha deciso di non firmare l’ordinanza che avrebbe autorizzato il conferimento dell’indifferenziato dalla Provincia. A vincere quindi è stata la linea dei sindacati di Rap, che avevano indetto uno stato d’agitazione per prevenire eventuali extracosti, così come avvenuto nel 2019 e nel 2020.
Ventuno comuni, quelli della Città Metropolitana di Palermo, che saranno quindi costretti ad una soluzione alternativa e ben più dispendiosa. I rifiuti, che comunque saranno portati a Trapani per il trattamento, saranno prima smistati verso Siculiana e poi verso Gla. Ciò in attesa che sia disponibile il primo lotto della VII vasca, già in netto ritardo sulla tabella di marcia e che dovrebbe essere pronto, salvo ulteriori imprevisti, entro metà gennaio. Un impianto sul quale gli stessi sindaci della Provincia rivendicano la paternità dei conferimenti, puntando inoltre il dito sugli scarsi risultati di raccolta differenziata raggiunti al momento dalla città di Palermo.
De Luca (Altofonte): “In Sicilia comandano i burocrati”
Secondo gli ultimi dati ISPRA, il capoluogo siciliano si aggira intorno al 19% di raccolta differenziata. Un dato assolutamente ridicolo se paragonato alle percentuali raggiunte in media dai comuni della Provincia, ben oltre il 60%. Fatto che porta il capoluogo siciliano a conferire giornalmente a Bellolampo circa 850 tonnellate di prodotto indifferenziato. Questo al netto degli accumuli da eliminare al più presto dagli spiazzali dell’impianto. Ed è soprattutto quest’ultimo elemento ad aver portato l’ARPA a dare parere negativo sulla proposta di aprire ai comuni della Provincia.
Fatto che lascia chiaramente scontati i primi cittadinid della Città Metropolitana. Fra questi c’è Angela De Luca, sindaco di Altofonte. Il primo cittadino spiega infatti nei dettagli la questione, chiarendo che la porzione di rifiuto indifferenziato da conferire sarebbe stata comunque marginale. “Noi Comuni non avremmo conferito direttamente a Bellolampo. Saremmo passati sempre alla Trapani Servizi, che avrebbe lavorato il rifiuto tramite il suo TMB. Questo rifiuto veniva quindi trattato dalla Trapani Servizi, che viene a sua volta divisa in sottovaglio e sovvallo. E’ quest’ultimo che sarebbe andato a Bellolampo. Ma non doveva andare al TMB, bensì direttamente in IV vasca. Invece, non abbiamo avuto il permesso. Nel frattempo, a Bellolampo l’immondizia sta da anni negli spiazzali. Ad Altofonte siamo all’80% di differenziata, cosa possiamo mai portare lì? I miei cittadini ormai sono abituati a differenziare”.
Fatto che, logicamente, fa lievatare i costi di trasporto. “La norma dice che il rifiuto debba essere smaltito all’interno della propria SRR. E invece, l’immondizia viaggia e la benzina vola. Nel 2018, a Bellolampo, pagavamo 120 euro a tonnellate per l’indifferenziato. Oggi siamo al 270 euro. Per quanto riguarda l’umido, lo trasportavamo a 80 euro. Siamo arrivati a punte di 250 euro. Purtroppo in Sicilia non sono i politici a governare, bensì i burocrati“, dichiara sconsolata Angela De Luca.
Monteleone (Carini): “Disponibilità della VII vasca è dovuta”
Tra i comuni che soffrono c’è anche Carini, capitano dal sindaco Giovì Monteleone. L’esponente della della città della Provincia di Palermo manifesta tutta la sua rabbia, anche alla luce degli accumuli di rifiuti dell’ultimo mese e mezzo, che ora saranno piano piano smaltiti. “A Palermo la raccolta differenziata è al 18%, mentre noi comuni della provincia stiamo sopra il 60%. E il conto lo paghiamo noi. A volte ci sono cittadini che si trasferiscono da Palermo verso Carin e si lamentano per il costo della TARI. Queste persone devono sapere che pur essendo nei pressi dell’impianto di Bellolampo, ricevendone di conseguenza i fumi e gli effetti, non ne possiamo usufruire. La nostra immondizia prima va a Trapani e poi fa il giro della Sicilia. Questo è ingiusto. Deve essere redatto un piano dei rifiuti equilibrato per tutti“.
E a proposito di equilibrio, il sindaco di Carini lancia un appello ai colleghi della Provincia di puntare i piedi per potere conferire, in futuro, nella VII vasca di Bellolampo. “C’è stato il parere dell’Arpa negativo, in seguito agli accumuli di rifiuti nello spiazzale. Il sindaco e il presidente della Rap dicono che, se la Regione non consegna il primo lotto della settima vasca, Palermo non si può assumere questo carico di rifiuti. Io e tanti altri sindaci però stiamo pensando di fare una riunione alla SRR per chiedere che la settima vasca debba essere la discarica dell’area metropolitana, visto che è finanziata con fondi regionali”.
Maniaci (Terrasini): “Costi per trasporto rifiuti insostenibili”
Intanto, c’è da pensare al presente. A spiegare la soluzione alternativa è Giosuè Maniaci, primo cittadino di Terrasini. “Per dieci giorni, hanno autorizzato la Trapani Servizi, impianto in cui solitamente conferiamo, a portare i sovvalli (gli scarti dei rifiuti dopo il trattamento nel TMB) nella discarica di Siculiana. Dopodichè, si dovrebbe sottiscrivere un accordo per autorizzare la Trapani Servizi per andare a conferire a Gela. Così dovremmo essere a posto fino a metà gennaio. Da quel punto in avanti, vorrei capire perchè noi, comuni della Città Metropoliana di Palermo, non potremmo usufruire dell’impianto di Bellolampo. Ciò nel momento in cui sarà pronta la settima vasca. Hanno sciolto le ATO. Hanno formato le SRR. C’è un impianto che Rap gestisce con i relativi costi. E’ una questione che potrebbe ridurre i costi di trasporto e, soprattutto, di giustizia sociale”.
Il sindaco allarga poi il focus al futuro, richiamando l’attenzione della Regione. “In Sicilia manca un piano di gestione dei rifiuti, che distribuisca all’interno delle Province con impianti adeguati – aggiunge Maniaci -. E’ chiaro che nessuno vuole gli impianti vicini le proprie città, ma ci sono zone dell’entroterra adatte. La scelta del termovalorizzatore potrebbe essere la scelta giusta. Da un lato produci energia, dall’altro elimini rifiuto indifferenziato che butti in discarica. Perchè poi appena la gente vede un abbandono, poi diventano due e tre. E noi nei paesi lavoriamo ogni giorno per evitare questo tipo di fenomeno”.
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