Palermo

Blitz all’Ars per sopprimere gli Ersu, fronda bipartisan contro la norma

Sopprimere gli Ersu, gli Enti regionali per il diritto allo studio che si occupano delle borse di studio agli studenti, dei pensionati universitari, delle mense e di tante altre attività legate ai consorzi universitari fuori provincia.

Un vero e proprio blitz quello messo in atto all’Ars con una norma nel collegato alla Finanziaria che cancella gli enti facendo confluire le competenze in un’unica regione regionale anziche legata alle singole università siciliane.

Ma subito si levano gli studi tanto dall’opposizione quanto dalla maggioranza per bloccare la norma. “Il gruppo di Forza Italia all’ARS chiede al presidente Ardizzone di stralciare la norma di riforma degli ERSU dal collegato alla finanziaria, in discussione in queste settimane all’ARS – dice Marco Falcanoe capogruppo di Forza Italia -. Si tratta di materia particolarmente delicata, che riguarda il diritto allo studio universitario e l’assistenza a migliaia di studenti, che ogni anno fruiscono dei servizi messi a disposizione dai quattro enti siciliani. Non serve di certo una riforma fatta di tutta fretta, considerando per di più che la Corte Costituzionale dovrebbe pronunciarsi a breve sul ricorso presentato dalla Regione Veneto circa la normativa nazionale e la sua applicazione. Unica scelta possibile e di buon senso, sarebbe dunque quella di rimandare la riforma alla prossima legislatura”.

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“Sugli Ersu siciliani diciamo no ai colpi di mano – gli fa eco Marco Forzese a nome dei Centristi ancora componente della maggioranza -. Il diritto allo studio va garantito agli studenti universitari anche con i servizi che i quattro Enti erogano negli atenei siciliani. Avrei ritenuto opportuno che la norma inserita nel collegato alla finanziaria venisse stralciata dalla presidenza dell’Ars. In ogni caso eviteremo che si proceda allo scioglimento degli attuali Ersu in un un unico nuovo ente, stante anche un ricorso pendente davanti alla Consulta da parte della regione Veneto”.

Una tegola in più su un ddl che stenta a decollare nell’analisi e infarcito di ‘norme trappola’

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