Quattro persone denunciate con l’accusa di esercizio venatorio con mezzi non consentiti all’interno della Riserva Naturale Orientata “Bosco della Ficuzza”.

Ad intervenire nella mattinata di ieri è stato il Nucleo Operativo Provinciale del Corpo Forestale della Regione Siciliana nell’ambito dei controlli disposti dall’Ispettorato Ripartimentale delle Foreste di Palermo.
Di primo mattino il personale del Nucleo Operativo Provinciale, nel corso della perlustrazione della Riserva, individuava i primi due cacciatori intenti in una battuta di caccia al cinghiale. Il tutto proprio all’interno dell’area protetta nei pressi delle contrade Marabito-Lacca nel comune di Mezzojuso. Ai due venivano sequestrate le armi mentre gli stessi erano deferiti alla Procura della Repubblica di Termini Imerese per esercizio di attività venatoria nella R.N.O. “Bosco della Ficuzza”.
Tra le armi sequestrate una carabina semiautomatica calibro 30/06. Secondo il Corpo Forestale della Regione Siciliana viene in genere utilizzata per abbattere la selvaggina di grossa taglia.
Le altre due persone venivano rintracciate nei pressi della stradella interpoderale ai margini dell’area di Riserva. Sempre secondo gli inquirenti i due soggetti sarebbero stati intenti a cacciare con armi che, nel corso dei controlli risultavano essere modificate e prive di riduttore atto a limitare a due cartucce la capacità del serbatoio. In tale maniera viene aumentata la capacità di immagazzinamento e sparo in sequenza, oltre quelli consentiti dalla legge. Anche in questo caso i Forestali hanno proceduto al sequestrato delle armi oltre che di tre “Beccacce” abbattute precedentemente con i fucili modificati.

Purtroppo non è la prima volta che la stessa Riserva naturale viene interessata dall’attività dei cacciatori di frodo. Già nel passato erano stati fermati alcuni cacciatori che sembravano provenire proprio da quell’area. Nel bagagliaio erano stati trovati cinghiali e daini uccisi.
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