Giornata di sciopero generale, anche gli studenti delle scuole di Palermo stanno facendo sentire la loro voce carica di dissenso nella formula del Blocchiamotuttoday.

Dopo il corteo del 7 ottobre che ha visto 5000 studenti scendere in piazza per portare la propria contrapposizione a questo sistema di profitto e sfruttamento, nelle primissime ore della mattinata di stamani, partiti dai propri istituti hanno letteralmente invaso la città in centinaia e nella forma di cortei selvaggi e spontanei hanno raggiunto piazza Politeama, luogo di partenza fissato per lo Sciopero Generale la cui partenza è preventivata per le ore 9.

Lungo il percorso verso il concentramento fissato per lo Sciopero Generale hanno mandato in tilt il traffico, fatto sentire il loro dissenso con la pratica del blocco per mezzo di cassonetti dell’immondizia posti nel mezzo delle carreggiate stradali, petardi, fiaccole, megafonaggi. Tutti strumenti e pratiche atti a creare momenti di reale e necessaria rottura della normalità.

“Per noi studenti delle scuole è questo il modo di intendere lo sciopero generale, è questo il modo in cui tradurre e palesare la nostra rabbia di fronte alla nostra condizione e allo stato di cose attuali.

Da anni assistiamo al progressivo smantellamento della scuola pubblica a causa dei continui tagli e attacchi da parte dei vari governi; il più recente e lampante esempio è quello della riforma della Buona Scuola del governo Renzi che ha portato avanti le pratiche utilizzate da chi lo ha preceduto, contribuendo alla demolizione della scuola. Parliamo di una scuola pubblica che viene ogni giorno di più indirizzata verso il privato e la prova più tangibile è la questione dell’alternanza scuola-lavoro, ovvero stage e tirocini non retribuiti dentro le aziende e che tolgono tempo ad una reale formazione.

Esso altro non è che sfruttamento di manodopera giovanile! Mentre il governo si industria per formulare riforme che danneggiano ulteriormente il mondo della formazione, noi studenti continuiamo a vivere situazioni di disagio all’interno delle nostre scuole: guardiamo, per esempio, a come la maggior parte delle scuole palermitane rischiano di cadere a pezzi da un momento all’altro rendendo la quotidianità scolastica un rischio sempre maggiore.

Davanti a tutto questo risulta ovvio come non si possa lasciare spazio alcuno alla mediazione, come risulti quanto mai necessario lanciare segnali forti e di impatto e il modo con cui oggi stiamo esprimendo il nostro disagio e di conseguenza la nostra interpretazione dello sciopero generale ne sono una testimonianza chiara e palese” afferma Simona Pezzella, studentessa del Regina Margherita e parte del coordinamento studenti medi Palermo.

Il corteo si è poi diretto verso il Palazzo della Regione.